Dallo stadio alla mobilità, le partite Comune-Regione

I nuovi assessori garantiscono un confronto leale. Lucente: "Ma su piste e Area B serve una revisione"

Dallo stadio alla mobilità, le partite Comune-Regione

Massima convergenza sulle Olimpiadi invernali 2026, polemiche e toni aspri su mobilità, case popolari, sicurezza. La relazione tra Comune e Regione durante il «Fontana 1» è stata «complicata». E la campagna elettorale non ha aiutato. Insediata la nuova giunta, i due enti dovranno tornare a confrontarsi sui vari dossier rimasti aperti. E i nuovi assessori, che aspettano la prima seduta convocata già domani dal governatore Fontana per entrare ufficialmente in carica e prendere possesso degli uffici, assicurano la massima collaborazione disponibilità a confrontarsi con il sindaco Sala e la sua squadra. Ma si aspettano anche meno chiusura rispetto al passato su quei temi che hanno ripercussioni fuori dal territorio milanese. Vedi, le stangate auto che hanno messo in crisi i pendolari. L'assessore FdI alla Mobilità Franco Lucente ritiene assolutamente «necessario il dialogo e la collaborazione» con il Comune, a prescindere da posizioni che «sicuramente sono diverse e anche molto lontane su certi aspetti. Da parte mia ci sarà massima apertura, fin dove si può, per trovare soluzioni ottimali nell'interesse dei lombardi». Anche dal consiglio regionale ha contestato Area B o le «piste ciclabili poco sicure». Su questi temi la giunta Sala non ha ascoltato gl input del Pirellone. «Ora si tratta di capire se c'è stato un problema di comunicazione tra le parti o chiusura, se Sala vuole procedere a senso unico è un altro paio di maniche. Su Area B continuo a ritenere che sia necessario apportare deroghe, tante categorie, penso ai carabinieri e poliziotti che prestano servizio di notte, sono state costrette a cambiare auto perchè non avevano l'Euro 6».

Gianluca Comazzi, neo assessore di Forza Italia a Parchi e Territorio, è anche consigliere comunale e dal 2016 fa opposizione in aula giunta Sala. Un fronte caldo tocca direttamente il Parco Sud. Il proprietario del Milan Gerry Cardinale dieci giorni fa ha incontrato prima il sindaco e poi governatore Fontana per presentare il progetto del nuovo stadio rossonero sui terreni dell'Ippodromo La Maura. Si è preso tre settimane per decidere se procedere e archiviare lo stadio condiviso con l'Inter accanto al Meazza. La Maura è nel Parco agricolo Sud, area vincolata. La gestione sta passando da Città metropolitana a Regione e il via libera potrebbe arrivare dall'ente e da un accordo di programma Comune-Regione. Gli ambientalisti e 17 consiglieri di maggioranza in Comune sono contrari. Il verde Carlo Monguzzi e Enrico Fedrighini (Lista Sala) sono tra i capifila della catena umana organizzata oggi alle 15 sull'area: «Abbracciamo La Maura». Comazzi premette: «La nuova giunta deve ancora insediarsi ma su questo tema ascolteremo tutti i soggetti coinvolti.Mi sembra che da anni sia in atto un costante scaricabarile da parte del Comune. Sala dica cosa intende fare con lo stadio di San Siro, il futuro è avvolto nel mistero». Aggiunge che gli piacerebbe che «le proteste degli ambientalisti riguardassero anche la pessima gestione del parco, fino a ieri in capo a Città Metropolitana. È inaccettabile che un'azienda agricola debba attendere mesi l'autorizzazione per installare una staccionata. Problemi che con la nuova gestione puntiamo a risolvere in via definitiva».

Fronte alloggi popolari, giorni fa il sindaco ha lanciato il programma «Casa ai Lavoratori» che prevede l'assegnazione per 12 anni dei primi 300 alloggi sfitti di proprietà comunale (a Niguarda, Barona, Gallaratese) a lavoratori con Isee fino a 26mila euro. «I nuovi inquilini si faranno carico della ristrutturazione, che verrà parzialmente scomputata dal canone. Pagheranno circa il 50% in meno rispetto ad alloggi privati nello stesso isolato». Saranno assegnati «dopo l'autorizzazione definitiva da parte di Regione». L'assessore alla Casa Paolo Franco si riserva di fare gli «approfondimenti necessari sugli aspetti fiscali e legislativi». Garantisce in generale «piena collaborazione» sui dossier».

Ed è convinto che il caro energia, nel male, sarà la leva per accelerare soluzioni per il risparmio energetico nei caseggiati Aler, «sfruttando tutte le risorse possibili, regionali e statali, per rendere gli stabili meno energivori».

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