Tigri e scimmie degne di un bestiario medievale. Cavalieri di un'armata ignota, ma pur sempre con la testa compressa tra elmo e maglia di ferro, e con tanto di lance e spadoni stretti tra le mani. Antichi signori della guerra, predoni, viandanti, contadini, stregoni con maschere ferine e divinità in posizione del loto. E poi ci sono loro, le donne. Non dame ma signore: padrone di altre latitudini. Orientali, per la precisione. Inutile cercare una bussola o un indizio: qui l'altro - disegnato soprattutto a china, ma anche annunciato nella pittura o sottratto al legno in un paio di brani di scultura - è tutto una tensione verso l'attesa e la scoperta. E il mondo è un territorio senza confini, in primis fisici. «I mediati dintorni» evocati nel titolo della mostra di Vittorio Morandi (Genova, 1947) sono gli orizzonti conosciuti nei tanti viaggi in India e in vari angoli del mondo quando ancora certe mete non erano a portata di charter, la vita micro che pulsa nel vetrino del biologo ma, in particolare, quella raccolta, sognata ed esperita tra ricordo e impulso immaginifico nella lettura. Che come lo sguardo è atto d'ordine, di possesso e quindi di creazione ex-novo. Così le creature che compongono l'universo di Morandi, cercate per anni, sono per lo più decantate in un disegno che non dimentica la lezione dei grandi maestri. Saul Steinberg, che con il suo segno ha scandito ben più di una stagione del fitto «New Yorker» ma anche il nostro Giovanni Bevilacqua - una vita per l'affresco - conosciuto quando era bambino e osservato per ore mentre, già anziano, ancora lavorava. E poi le pagine, i viaggi su penna. Esotici, perché no, alla Salgari, o densi di misteri con Stevenson. E ancora Kipling e molti altri. I suoi lavori sono forse «false illustrazioni di finti viaggi» come suggerisce lui stesso. Sorridendo. Perché l'ironia non manca nella sua ricerca e in questa mostra in corso fino al 18 aprile (ore 14.30-18.30; sabato e domenica anche la mattina, ore 10.30-12.
30) che porta il Castello di Nervi della Passeggiata Anita Garibaldi ad aprire i battenti - grazie al Municipio IX Levante e alla collaborazione dell'associazione Voltar Pagina - diventando oltre che punto privilegiato per scrutare il mare e i suoi possibili approdi, segno sul territorio che svela attraverso l'arte anche altri confini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.