Ieri, oggi, domani. L'edizione numero 68 dei Premi David di Donatello ha coniugato tutto il meglio del cinema italiano del passato, del presente e del futuro in una serata condotta con la consueta sicurezza, anche nei tempi piuttosto dilatati, per la settima volta da Carlo Conti che ieri, in diretta in prima serata su Rai 1 si è fatto accompagnare da Matilde Gioli che abbiamo visto recentemente al cinema in Tramite amicizia di Alessandro Siani.
La prima parte della serata ha visto La stranezza di Roberto Andò inanellare tre premi tra cui quello importante per la migliore sceneggiatura firmata dal regista insieme a Ugo Chiti e Massimo Gaudioso. Il film con Ficarra&Picone era tra i favoriti con 14 candidature come Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Mentre l'inarrestabile Marco Bellocchio che, a 83 anni è in partenza per il festival di Cannes dov'è in concorso con il nuovo film Rapito, con i suoi sei episodi di Esterno notte ha ottenuto quasi l'en plein ai David con 18 candidature su 20 categorie. Mentre invece il film che ha ottenuto il maggior numero di spettatori in questa stagione cinematografica, Il grande giorno di Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo, ha ottenuto il David dello Spettatore. A proposito di sale e del pubblico che in questo periodo postpandemico sta faticando a tornare al cinema, è intervenuta Lucia Borgonzoni, sottosegretaria di Stato al Ministero della Cultura, che ha lanciato la campagna estiva «per l'esercizio in sofferenza, quest'estate investiremo 20 milioni per promuovere cinema in sala. Festa del cinema da giugno a settembre con un biglietto a 3,50 euro».
Il presente del cinema italiano è stato celebrato con alcuni premi importanti come quello andato a Giulia Louise Steigerwalt che, con Settembre, ha ottenuto il David per il miglior esordio alla regia. Accanto a lei il marito, il produttore e anche regista Matteo Rovere, che è scoppiato a piangere: «È un grande compagno di lavoro e di vita. Avevo questo film nel cassetto da tredici anni: prima o poi ci si riesce a realizzare il proprio sogno. Settembre ha incassato anche il premio per la migliore attrice protagonista andato a Barbara Ronchi.
Lacrime in sala, in questo caso della moglie, anche per Francesco Di Leva migliore attore non protagonista per Nostalgia di Mario Martone: Maggio è proprio un mese fortunato: scudetto del Napoli, compleanno di mio figlio e primo David di Donatello. Ringrazio Mario Martone che mi segue da venticinque anni: ciò che facciamo a San Giovanni a Teduccio, con i ragazzi del nostro teatro, è frutto del suo insegnamento. In realtà questo premio va a due persone: a me e a Pierfrancesco Favino, senza il quale non sarei qui». Favino è il protagonista di Nostalgia che incredibilmente non è stato votato dalla giuria del Premio neanche per le cinquine. Così a ottenere quella statuetta, come migliore protagonista, è stato Fabrizio Gifuni per Esterno notte di Marco Bellocchio.
Vince il suo primo David Emanuela Fanelli, migliore attrice non protagonista per Siccità di Paolo Virzì: «Grazie a lui che mi ha visto in un sketch in cui prendevo in giro i film sulla periferia romana» ha detto l'attrice che in tv abbiamo imparato ad apprezzare nel programma Una pezza di Lundini con appunto Valerio Lundini.
Il passato del nostro cinema è stato omaggiato grazie a un ricordo di Anna Magnani a cinquant'anni dalla morte con Noemi, al piano, che ha cantato Com'è bello fa' l'amore quanno è sera e che ha rivelato di essersi laureata in storia del cinema. Anche il David alla carriera ha reso tributo a una delle nostre più grandi produttrici, Marina Cicogna, premio Oscar per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri. In questo periodo sono abbastanza malata, vedo film su molti dispositivi, ma il piacere di vederne uno in sala non ha pari. So che molte sale si stanno rinnovando: andiamoci. Il regista migliore con cui ho lavorato? Elio Petri. Che peccato averlo perso così giovane.
Il cinema l'ho fatto in libertà», ha detto la produttrice la cui autobiografia, scritta con Sara D'Ascenzo, Ancora spero. Una storia di vita e di cinema (Marsilio), è ora in libreria.Il miglior attore è stato invece Fabrizio Gifuni, straordinario Aldo Moro in Esterno notte di Marco Bellocchio.
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