"Dazi minacciano ripresa". E l'Fmi taglia le stime Pil dell'Italia

Scure dell'Fmi sulle stime di crescita italiana: pesano spread e incertezza politica. Ma anche i dazi che minano la ripresa globale

"Dazi minacciano ripresa". E l'Fmi taglia le stime Pil dell'Italia

Scure del Fondo Monetario Internazionale sulle stime di crescita italiana per quest'anno e per il prossimo. Nel 2018, prevede l'aggiornamento del World economic outlook, il Pil salirà dell'1,2% contro l'1,5% segnalato nel rapporto di aprile, mentre nel 2019 l'aumento si fermerà all'1%, lo 0,1% in meno rispetto al dato pubblicato nella primavera scorsa.

Tra le cause della frenata, spiegano i tecnici dell'istituto di Washington, ci sono "l'allargamento dello spread sul debito sovrano e le condizioni finanziarie più strette sulla scia delle recenti incertezze politiche che impatteranno sulla domanda interna". A porre "rischi significativi" sulle "prospettive" del nostro paese, il rallentamento "nella realizzazione delle riforme" e la vendita dei bond italiani che "ha ancora una volta messo sotto i riflettori le profonde sfide strutturali e la scarsa disponibilità di spazi fiscali a livello nazionale".

Ma pesa anche la guerra commerciale e la minaccia dei dazi che mettono a rischio la ripresa globale, stimata la crescita globale di circa il 3,9%", I rischi di un peggioramento però, avvertono i tecnidi dell'istituto di Washington, "sono aumentati anche nel breve periodo".

Nelle economie avanzate, il Fondo prevede una crescita del 2,4% nel 2018 contro il 2,3% stimato nell'outlook di aprile. Invariata al 2,2% resta la stima per il 2019. Anche la previsione per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo non è stata modificata: +4,9% quest'anno e +5,1% il prossimo.

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