Fondi inutilizzati, debiti, incongruenze nella gestione del patrimonio immobiliare. Poche settimane dopo lapprovazione del cosiddetto «pacchetto casa» contenuto nella Finanziaria regionale 2007, il capitolo Ater di Roma continua a riservare sgradite sorprese. Mentre le norme inserite nella legge di bilancio appena varata dalla Pisana sembrano solo un palliativo in relazione alla drammatica situazione finanziaria dellex Iacp, dal passato emergono nuovi fantasmi.
Fantasmi che risalgono al 2004, anno in cui la giunta Storace stanziò cento milioni di euro per la manutenzione del patrimonio immobiliare. Soldi che figurano nella disponibilità dellente, ma che ad oggi risultano ancora parzialmente inutilizzati. Cifre significative per il cui impiego lAter sarà costretto ad avviare una seconda procedura di gara: circa 12 milioni di euro per Corviale, 8 milioni per il Tiburtino, 11,5 milioni per Primavalle. Uno spreco di risorse che stride con lo strombazzato nuovo piano straordinario deliberato dalla giunta Marrazzo lo scorso novembre, per «labbattimento delle barriere architettoniche e la manutenzione del patrimonio immobiliare delle Ater del Lazio». Anche questo per un importo complessivo di 100 milioni di euro da ripartire nel biennio 2006-2007. Del resto, sempre per restare nellambito dellurbanistica, non migliore sorte è quella toccata ai famosi «contratti di quartiere 2». Quindici progetti per la riqualificazione delle periferie approvati nel 2004 dalla Regione dintesa con il Campidoglio e finanziati con 253 milioni di euro (114 milioni dal ministero per le Infrastrutture e 139 dalla Regione): anche in questo caso non risultano avviate ancora le procedura di gara per cui bisognerà attendere - vista la «velocità di spesa» dellAter - almeno un altro anno e mezzo prima di vedere realizzato qualche progetto. Sullo sfondo, ovviamente, rimane lannosa questione dellenorme debito Ici - valutabile tra i 460 e i 500 milioni di euro - contratto dallAter con il Comune. Anche in questo caso si è davanti a una vicenda dai risvolti kafkiani. Nel dicembre 2004 il Campidoglio e la giunta Storace siglarono un protocollo dintesa che risolveva, dopo 12 anni, il contenzioso tra i due enti. Con laccordo la Regione simpegnava a fornire garanzie circa il pagamento rateizzato in dieci anni da parte dellAter dellIci arretrata per 130 milioni, scomputando le aree. Era inoltre prevista la cessione al Comune delle aziende agricole di Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere. A distanza di due anni da quel protocollo - che consentiva sia la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale sia la transazione del debito - è rimasto quasi tutto sulla carta: lAter non ha versato al Campidoglio i 15 milioni di euro dellannualità 2005. Ferma anche la cessione delle due tenute.
Nei mesi scorsi la maggioranza regionale ha sottolineato più volte lesigenza di un nuovo protocollo con il Comune, per il quale sembra che siano già allopera le due diplomazie. Tuttavia dallAter stessa confessano di nutrire seri dubbi circa la possibilità di «trovare un accordo migliorativo rispetto a quello del 2004. Senza contare che nel frattempo si continuano a cedere aree al Campidoglio, come nel caso di via Alesia, senza la relativa valutazione economica». Del resto per avere conferma di questa strana prassi «prendi prima e paghi poi», basta leggere lultimo paragrafo del testo della delibera Ater n.
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