Delpini: "I Magi immagine dei cristiani milanesi"

L'arcivescovo in Duomo. Il maltempo fa spostare la processione con abiti storici dentro Sant'Eustorgio

Delpini: "I Magi immagine dei cristiani milanesi"
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«I cristiani milanesi sono simili ai Magi» dice l'arcivescovo Mario Delpini durante l'omelia in Duomo ed è un bel complimento per tutti coloro che sono appassionati alla vicenda dei misteriosi sapienti giunti dall'Oriente per adorare il Bambino Gesù. Sapere che l'Epifania è una delle grandi solennità della liturgia cristiana, aiuta anche a capire meglio la passione che spinge tanti volontari a indossare preziosi vestiti d'epoca per la processione che ricorda l'omaggio dei Magi al Dio neonato, a Maria, alla Santa Famiglia. Tutt'altro che una favoletta per bambini.

La pioggia di ieri ha impedito che si svolgesse il corteo che ogni anno si muove da piazza Duomo fino a sant'Eustorgio, con tappa intermedia a San Lorenzo, ma non ha scoraggiato i devoti figuranti. La processione così si è svolta in modo più raccolto ma non meno suggestivo all'interno della basilica di sant'Eustorgio, intitolata al vescovo del quarto secolo che per primo - secondo la tradizione - avrebbe voluto celebrare le reliquie arrivate da Costantinopoli a seguito dell'impegno di sant'Elena, la madre dell'imperatore Costantino. Poi la processione, con i suoi alti e bassi, dal Medioevo si è tramandata fino ai nostri giorni.

Più istituzionale il solenne pontificale celebrato in Duomo dall'arcivescovo. «Saranno stati una piccola carovana questi Magi venuti da oriente. Un piccolo gruppo di pellegrini animati da buona volontà, carichi di un enorme patrimonio di sapienza e di esperienza, eppure smarriti nella città straniera» sono le parole scelte da Delpini per descrivere l'esperienza di coloro che la tradizione ricorda come Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, tre come i doni che portano, l'oro, l'incenso e la mirra, benché non si faccia menzione di alcun numero nel Vangelo di Matteo che riporta il celebre episodio, inclusa la strage degli innocenti voluta da un «turbato» e sanguinario Erode, terrorizzato all'idea che il neonato re dei Giudei potesse avere intenzione di togliergli il potere.

«Possono forse essere un'immagine dei cristiani di Milano. Siamo una piccola minoranza, abbiamo una tradizione meravigliosa e una cultura ricchissima. Camminiamo un po' smarriti nella città complicata e ci sembra qualche volta di aver perso la strada» continua l'arcivescovo con il suo paragone, al quale aggiunge un altro motivo di similitudine.

«I cristiani, come i Magi, sono originali perché viaggiano insieme. Camminano insieme: secondo l'immaginario tradizionale, celebrato nella liturgia di oggi, rappresentano le genti: diverse storie, diversi popoli, diverse culture». E ancora: «I cristiani, come i Magi, sono originali perché hanno l'esperienza della grandissima gioia», che è diversa dall'«allegria spensierata», per altro impensabil.

Infine, ma non ultimo punto di contatto tra i Magi e i milanesi (cristiani ma non solo): «Portano doni. Quello che hanno, il frutto del lavoro, i tesori accumulati, tutto è fatto per essere donato, per essere condiviso. Perciò contrastano la mentalità dell'accumulo».

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