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Denise Pipitone, processo rinviato al 25 maggio

A Marsala è partito il processo nei confronti di Jessica Pulizzi, 22 anni. Per l'accusa avrebbe rapito la bambina - figlia di una relazione extraconiugale del padre - per vendetta e gelosia. La mamma di Denise: "Mi aspetto verità". Imputato anche l'ex fidanzato della Pulizzi, il tunisino Ghaleb

Denise Pipitone, processo rinviato al 25 maggio

Marsala - Il tribunale di Marsala, presieduto da Riccardo Alcamo, ha rinviato al 25 maggio prossimo il processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, che si è aperto oggi e in cui è imputata con l’accusa di sequestro di minore la sorellastra della bimba, Jessica Pulizzi. La prima udienza è stata caratterizzata da una serie di schermaglie procedurali, a cominciare dall’istanza presentata dai legali della difesa, che hanno chiesto che la loro assistito venga giudicata dal tribunale dei minori perchè, al momento del rapimento avvenuto a Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004, aveva solo 17 anni. Una richiesta già avanzata nel corso dell’udienza preliminare ma respinta dal Gup. La difesa si è opposta anche alla costituzione di parte civile del padre naturale di Denise, Piero Pulizzi, che è anche il genitore dell’imputata. Il tribunale ha rinviato ogni decisione alla prossima udienza. In aula erano assenti sia Jessica Pulizzi sia l’altro imputato, il tunisino Gaspare Ghaleb, ex fidanzato della ragazza, che però dove rispondere solo di false dichiarazioni al Pm.

Il padre di Denise Pulizzi ha spiegato la sua decisione "sofferta", sottolineando di non volersi costituire "contro mia figlia, ma per conoscere la verità". Anche la madre di Jessica Pulizzi, Anna Corona, risulta indagata per lo stesso reato, ma in un altro troncone di indagine aperto in seguito alle sollecitazioni del difensore di Piera Maggio, l’avvocato Giacomo Frazzitta.

La madre: mi aspetto verità "Da questo processo mi aspetto che si possa arrivare a conoscere la verità", ha detto Piera Maggio, davanti al tribunale di Marsala. "Mi aspetto che quanti in questi ultimi 5 anni e mezzo - ha aggiunto la mamma di Denise - non hanno chiarito la loro posizione possano dare un contributo per chiarire qual’è stata la realtà dei fatti".

La possibile prigione Il gip di Marsala, Caterina Greco, ha infatti incaricato i carabinieri del Ris di eseguire un "accertamento unico irrepetibile" in un casolare di Villagrazia di Carini (Palermo) nella disponibilità di Anna Corona, che potrebbe essere stato utilizzato come prigione per tenere segregata la bimba. Il giudice ha invece rinviato al 18 marzo l’udienza per l’affidamento dell’incarico agli esperti che dovranno eseguire l’incidente probatorio diretto ad accertare la validità dei tracciati del cellulare in uso alla donna e che si riferiscono ai suoi spostamenti da Mazara del Vallo a partire dalla notte del 2 Settembre 2004.

La difesa Anna Corona ha difeso la figlia dall’accusa di essere "un mostro, una ladra di bambini" e ha aggiunto: "Sulla mia famiglia si è abbattuta la violenza psicologica di un processo mediatico".

Una tesi sostenuta anche dal legale di Jessica Pulizzi, l’avvocato Gioacchino Sbacchi, che lamenta un "massacro mediatico" nei confronti della sua assistita. Ma Piera Maggio, mamma della piccola Denise, ribatte: "L’unico massacro è quello al quale sono stata sottoposto io da cinque anni. Adesso chiedo giustizia".

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