
Numeri da record per il Salone del Mobile.Milano 2025 che chiude con 302.548 presenze - in linea con l’edizione della Biennale Euroluce 2023 - e visitatori internazionali in crescita al 68%, scenario delineato fin dal giorno di apertura con i padiglioni affollatissimi di visitatori e buyer, in un flusso continuo giorno dopo giorno che ha delineato come questo sarebbe statoil Salone dell’ottimismo, della voglia di andare avanti innovando, puntando sulla qualità dei prodotti e la cultura del progetto del design Made in Italy con la capacità delle imprese di reagire di fronte alle sfide, guardare al futuro nonostante le crisi geopolitiche e la guerra dei dazi. Risposta che ha coinvolto non solo chi esponeva in Fiera Milano ma tutta la città con le installazioni e gli eventi della Design Week. Ancora una volta il Salone ha portato il mondo a Milano coinvolgendo chi è arrivato una esperienza unica, irripetibile.
"Il numero bello che ci piace sottolineare questo 68 per cento degli operatori esteri, numero record che testimonia e conferma che è stato fatto un grande lavoro sulla qualità e non tanto sulla quantità - ha detto Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano durante la conferenza stampa di chiusura a cui ha partecipato anche Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo mentre è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in video-collegamento dal Giappone dove ha inaugurato il Padiglione Italia di Expo 2025 a Osaka.

La classifica per Paesi di provenienza conferma la Cina al primo posto, con una leggera flessione rispetto al 2023, che diventa netta rispetto alle presenze del 2024, segnale di un’economia che sta affrontando sfide strutturali interne ed esterne. Il dato è bilanciato dalla tenuta complessiva delle presenze di operatori europei, in linea con il valore dell’export del macrosistema arredo italiano verso il primo mercato unico mondiale (circa 10 miliardi di euro nel 2024, 51% del totale). Nella Top 10, dopo la Germania al secondo posto, sono in forte crescita le presenze da due tra i mercati più performanti nel 2024 per l’export del macrosistema arredo: Spagna (5.423 operatori; export +4,1%) e Polonia (5.325 operatori; export + 9,1). Seguono in classifica, Brasile, Russia, Francia, Stati Uniti, India e Svizzera.
Tra i mercati chiave nel riorientamento dell’offerta, gli Emirati Arabi Uniti, che nel 2025 hanno raddoppiato le presenze in fiera (1.801 operatori) e l’Arabia Saudita, con cui Salone ha firmato a gennaio un primo Memorandum per la realizzazione di nuovi progetti nell’ambito del design. Salgono dal 20esimo al 13esimo posto, infine, le presenze dal Giappone, in linea con l’andamento positivo dell’export del macrosettore arredo nel 2024 (2.712 operatori; export +2,7%). Sempre nell’area centro-asiatica, nella Top 20 Paesi, c’è ancora la Corea del Sud. Paesi, mercati consolidati o in flessione, ricerca di nuovi sbocchi commerciali per l’industria del legno arredo Made in Italy e la sua filiera, guerra dei dazi e trattative sono stati al centro dell’intervento del ministro degli Esteri che ha anche annunciato anche iniziative importanti per le imprese.

"Stiamo cercando di far capire anche all'opinione pubblica che il panico è il peggior nemico dell'economia", ha detto Antonio Tajani, sottolineando che riguardo alla questione dei dazi "bisogna mantenere la calma" perché "il governo ha le idee chiare sul da farsi". “Credo che la decisione di Trump di sospendere i dazi per 90 giorni con la risposta positiva da parte dell'Europa di rinviare i contro-dazi, vada nella giusta direzione" ha spiegato facendo riferimento all’incontro a Washington del commissario europeo al Commercio internazionale Maros Sefcovic per trattare con gli americani e poi all’incontro del 17 marzo del premier Giorgia Meloni con il presidente Donald Trump in cui “l’Italia potrà dare contributo importante per spingere nella direzione di una trattativa e non di una guerra commerciale. Non è un viaggio per giocare una partita italiana, è un viaggio per rafforzare i rapporti con gli americani, finalizzato anche a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero, e l'obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euro-americano di libero scambio”.
“Contemporaneamente ho lanciato un piano d’azione del ministero per rinforzare la nostra presenza su altri mercati come quello asiatico dove dobbiamo continuare a lavorare, su quello interno europeo, rimanendo grandi interlocutori su quello americano. Non dobbiamo farci prendere dal panico - ha aggiunto Tajani -. Sono reduce da una missione in India molto positiva per vedere come rinforzare la nostra presenza sia per gli investimenti che per le esportazioni. Lo stesso stiamo facendo in Giappone, qui a Osaka, dove con Simest, Ice e Sace operiamo per favorire la presenza delle imprese made in Italy sui mercati internazionali. L’obiettivo è quello di arrivare a 700 miliardi di export contro i 623 del 2024. Oltre a India, Vietnam e Giappone ci sono poi i Paesi del Golfo, Turchia, Canada e Messico dove sarò fra qualche mese”.
"Stiamo lavorando per fare sì che ci possa essere uno sviluppo importante della nostra presenza commerciale e perché in tempi rapidi - ha detto ancora ancora Tajani - si sviluppi la Via del Cotone che collega l'India all'Italia attraverso i Paesi del Golfo e Israele. Su questo organizzerò prima della fine dell'anno una riunione dei ministri degli Esteri a Trieste dedicata a questo corridoio commerciale e infrastrutturale, nella città che ne sarà il terminal di arrivo e di partenza. Faremo anche un business forum a Venezia con i cinesi per fare in modo di continuare a lavorare in quel paese senza creare eccessivi problemi". "Ho dato anche disposizione a tutte le ambasciate d’Italia di trasformarsi in centri operativi per il rafforzamento dell’internazionalizzazione - ha concluso il ministro degli Esteri - il lavoro delle ambasciate sarà sostenuto dalla riforma del ministero appena approvata: le imprese saranno seguiti con maggiore attenzione a livello strategico e lavoreremo anche sul fronte della semplificazione”.

“Il settore ha dimostrato, ancora una volta, quanto qualità e innovazione di processo e prodotto siano ingredienti chiave di una competizione internazionale sempre più sfidante - ha ribadito Maria Porro -. In linea con le aspettative, Euroluce ha ridefinito il futuro dell’illuminotecnica, creando una spinta nella competitività tra aziende italiane all’avanguardia – con oltre l'80% del fatturato complessivo generato dall’estero – e il 45% di aziende estere, leader del settore. SaloneSatellite ha celebrato 700 talenti emergenti, aprendo nuove riflessioni sulle possibili interazioni tra artigianato e industrial design. Anche il Programma Culturale ha centrato gli obiettivi, creando ponti. In questi giorni abbiamo cercato di costruire nuovi percorsi di pensiero, insieme ad alcuni tra i più visionari protagonisti del contemporaneo. Ora guardiamo all’edizione 2026 e a quella 2027 con determinazione: ci attendono nuove, grandi sfide. La nostra promessa è lavorare a un format ancora più inclusivo, con focus su Pmi e mercati emergenti. Lo faremo insieme alla filiera con l’obiettivo di trasformare le difficoltà in opportunità. Insieme alle istituzioni italiane ed europee, da cui aspettiamo risposte concrete a favore di un settore strategico non solo per il Sistema Italia”.

“Si chiude la più importante fiera internazionale per il mondo dell’arredo e del design, autentico motore di business e innovazione per il nostro sistema industriale, che in un momento di tensioni e incertezze, ha dimostrato ancora una volta di avere solide radici e sguardo rivolto al futuro. Un baricentro, una certezza, in un mondo di incertezze - ha commentato Claudio Feltrin -. Siamo soddisfatti della risposta arrivata soprattutto da addetti ai lavori e buyer che individuano nel Salone del Mobile.Milano un luogo fisico in cui il settore si ritrova, si confronta e rilancia con visione e determinazione il lavoro di un anno”.
”In questa edizione abbiamo registrato un significativo incremento degli operatori stranieri, con una presenza particolarmente forte da parte degli europei. Un segnale importante: l’Europa è il primo mercato di riferimento per il nostro settore e continua a guardare al Salone come a un appuntamento imprescindibile per il business e il confronto professionale. È qui che le nostre aziende del design, che producono quasi al 100% in Italia, portano innovazione, cultura del progetto e visione industriale, delineando le tendenze di domani e confermando la leadership del Made in Italy nel mondo - concluso il presidente di FederlegnoArredo -: in fiera non si viene per seguire il mercato, lo si crea. Risultati tutt'altro che scontati che assumono ancor più valore se pensiamo che altre fiere di settore hanno annullato le date del 2025. Il Salone ha saputo rinnovarsi ed evolversi dando risposte concrete alle imprese per lo sviluppo di nuovi mercati e il consolidamento di quelli più tradizionali. Come FederlegnoArredo siamo orgogliosi di rappresentare un pilastro fondamentale della manifattura italiana che contribuisce attivamente all’economia del Paese”.
Da sottolineare che, in linea con il 2024 e in netta crescita rispetto al 2023, il numero di studenti che hanno visitato il Salone 2025: 8.517 presenze per gli italiani, 6.543 per gli stranieri, con un aumento del 32% rispetto l’ultima edizione di Euroluce.
A questi numeri si sommano le 39mila presenze del SaloneSatellite, che si conferma come "dizionario internazionale" della creatività contemporanea,punto di riferimento per le aziende alla ricerca di nuovi talenti: 700 provenienti da 37 Paesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.