Alimentazione, attenzione quando si assumono antibiotici: ecco cosa non mangiare

Nel corso di cure anche prolungate con antibiotici viene inevitabilmente alterata la flora intestinale: ecco quali sono gli alimenti che la ricostituiscono e l'importanza rappresentata da fermenti lattici e probiotici

Alimentazione, attenzione quando si assumono antibiotici: ecco cosa non mangiare
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Ricordando di evitare sempre il fai-da-te assumendo antibiotici anche quando non vengono prescritti dal medico, quando è necessario assumerli riescono farci guarire da numerose infezioni ma il rovescio della medaglia è rappresentato dall'alterazione della flora batterica intestinale dal momento che vengono "abbattuti" anche i batteri "buoni" che compongono l'insieme del micriobiota, ossia l'insieme di tutti i microrganismi del nostro organismo.

Cosa accade con gli antibiotici

Dovendo curare le infezioni batteriche, ecco che viene momentaneamente alterata la flora intestinale: in ambito medico si chiama disbiosi quando si assiste a "una riduzione della diversità delle specie batteriche. Queste alterazioni sono sempre temporanee, il microbiota non viene raso al suolo ma, in un adulto sano, si ricostituisce nell’arco di un paio di mesi", rassicura al Corriere Chiara Parati, farmacista ospedaliera all’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano. Quando nel nostro intestino la flora intestinale viene minata non è infrequente incorrere in diarrea, stitichezza e un cambiamento del sistema immunitario specialmente se le terapie si prolungano nel tempo.

Gli alimenti ricostituenti

Per contrastare questa problematica è sempre l'alimentazione che viene in aiuto: per poter accelerare la ripresa del microbiota intestinale, l'esperta raccomanda l'assunzione delle fibre, soprattutto quelle idrosolubili tra cui aglio, avena, asparagi, banane, carciofi, cicoria, cipolle, Kiwi, legumi e porri visto che "esistono prove scientifiche evidenti sulla loro capacità di accelerare la ricostituzione del microbiota intestinale". Questi ma anche altri alimenti aiutano la flora batterica a ricostituirsi più velocemente e contrastare le problematiche sopra descritte.

I cibi da evitare

Anche se normalmente sono alleati della salute, soltanto nei periodo in cui si fa un certo tipo di terapia antibiotica, non vanno assunti crusca e cereali integrali "perché sono fibre insolubili e andrebbero inserite nella dieta in una seconda fase. Ad alcune persone del resto gli antibiotici possono causare diarrea, gonfiore addominale, crampi e questi alimenti ricchi di fibre rischiano di peggiorare i sintomi", spiega la dottoressa Parati. Prima di tutto è importante aspettare l'attenuazione e scomparsa dei problemi intestinali per poi riprendere a mangiare questi alimenti. La dieta deve essere "astringente basata su amidacei quali riso, pasta e patate ed evitare di assumere latte, latticini e derivati perché possono peggiorare la sintomatologia", sottolinea la farmacista.

L'importanza dei fermenti lattici

Sarà lo stesso medico curante a prescriverli ma in quei casi è importante assumere i fermenti lattici e probiotici, i "batteri sani" che aiutano a ricostituire la flora intestinale mantenendo l'ambiente acido. Se ne trovano di tante tipologie, sia in compresse ma anche in bustina, e sarà il medico o il farmacista a spiegare al paziente come dovranno essere assunti quotidianamente.

"Per orientarsi nell’acquisto è bene fare attenzione alla confezione: i ceppi batterici contenuti nel probiotico sono contrassegnati con l’acronimo Cfu e il ministero della Salute segnala che un probiotico per essere efficace deve contenere almeno un miliardo di Cfu, unità formanti colonie".

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