Vuoi voti più alti in matematica e scienze? Fai colazione. Lo studio sul cervello

Una ricerca condotta su studenti norvegesi ha messo in luce un calo di rendimento in matematica e scienze se viene saltata la colazione: punteggi più alti per chi si concede il breakfast, ecco i risultati e il legame tra cibo e cervello

Vuoi voti più alti in matematica e scienze? Fai colazione. Lo studio sul cervello
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Che la prima colazione fosse uno dei pasti principali della giornata lo sapevamo già ma erano ancora poco chiari anche gli effetti benefici sul cervello degli studenti che si apprestano ad affrontare una nuova giornata scolastica: uno studio internazionale pubblicato su International Journal of Educational Development e frutto di nuovi dati raccolti ogni quattro anni ha studiato il rendimento scolastico di migliaia di studenti norvegesi di scuola media scoprendo che vanno meglio in materie come matematica e scienze se hanno prima consumato il breakfast.

I risultati dello studio

Nel dettaglio, sono stati raccolti i dati di quasi 4.500 ragazzi nel 2015 e di un numero poco più elevato, quattro anni dopo, insegnanti compresi: chi ha dichiarato di saltare la colazione (quasi il 71%, soltanto il 30,9% la faceva) ha avuto punteggi notevolmente inferiori nelle due materie compresi tra 9 e 13 punti rispetto a chi si sedeva regolarmente a tavola preferendo mettere in moto, anche con l'alimentazione, il proprio organismo. Secondo i ricercatori, il calo di rendimento pari a un terzo in scienze e fino alla metà in matematica potrebbe coincidere con la mancanza di importanti nutrienti come i carboidrati che sono fondamentali per alimentare il nostro cervello e servono per quelle funzioni cognitive che consentono, in questo caso agli studenti, di stare attenti in classe, apprendere ed essere in grado di risolvere i problemi scolastici.

Perché la colazione è fondamentale

Gli esperti dicono che la prima colazione sia davvero il pasto principale anche per il nostro cervello perché in grado di rompere il digiuno notturno. Ma qual è il corretto apporto calorico? "Dovrebbe essere compreso tra il 15 e il 25% del fabbisogno energetico quotidiano, 30% in assenza di spuntino", ha spiegato al Corriere la prof. Francesca Scazzina, associato di Nutrizione umana all’Università di Parma e membro del direttivo della Società Italiana di Nutrizione Umana. Anche qui adesso si apre un dilemma meglio una colazione dolce o salata? Indipendentemente dalla scelta, l'esperta spiega che si devono includere "almeno tre gruppi di alimenti" indicati in cereali, frutta fresca o verdura ma anche una componente di latte e i suoi derivati. Ognuno di essi dona all'organismo le vitamine, fibre e acqua necessari per affrontare al meglio la giornata.

I legami cibo-mente

Come ha messo in evidenza lo studio preso in esame ma anche numerosi altri sull'argomento, i legami tra alimentazione e salute del cervello sono stretti. Grazie alla dieta mediterranea che è basata "su un elevato consumo di frutta e verdura, cereali integrali, olio d’oliva, pesce e un basso consumo di alimenti di origine animale - spiega Scazzina - si associa una minore riduzione del volume totale del cervello in un periodo di tre anni, nonché a un maggiore spessore corticale in regioni cerebrali chiave, rispetto a un modello alimentare occidentale caratterizzato da un elevato consumo di alimenti ad alta densità energetica ricca di zuccheri semplici e grassi saturi".

I numeri italiani

Lo studio sui giovani norvegesi mette in luce un fatto importante: non sono molti i ragazzi che fanno la giusta colazione mattutina e stimati soltanto nel 54% nella fascia d'età compresa tra 11 e 17 anni. I numeri non sono incoraggianti ma per la vita frenetica che si conduce e spesso anche per cattive abitudini sono sempre meno quelli che si fermano a tavola per alcuni minuti la mattina in ogni fascia d'età ma soprattutto negli adolescenti il mancato apporto mattutino significa -40% di energia giornaliera con risvolti negativi.

"Negli adolescenti che la saltano abitualmente sembra presente un maggiore stato di stress, ansietà e depressione dell’umore. È quindi necessario educare ad abitudini alimentari sane, anche perché alcuni comportamenti possono influire sulla salute in età adulta", conclude l'esperta.

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