Disidratazione, ipotermia e febbre. Quali sono le consegenze di mangiare la neve

Dietro la candida e bianca neve molto spesso si nascondono insidie dannose per il nostro organismo: ecco quali e a cosa prestare la massima attenzione

Disidratazione, ipotermia e febbre. Quali sono le consegenze di mangiare la neve
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Quando nella stagione invernale andiamo in montagna per praticare gli sport invernali (sci, snowboard) ma anche semplici ciaspolate e ammirare il paesaggio, viene spesso la voglian non soltanto di giocare con la neve ma anche di mangiarla ed essere soliti "condirla" con alcune tipologie di sciroppo (menta e amarena, ad esempio), ma anche associarla al caffè o mettere sopra del limone così da fare una sorta di granita. Attenzione, però, perché la neve non sempre è così pura come immaginiamo e può causare malesseri al nostro organismo.

Quali sono i rischi

Ad aprire gli occhi su questa problematica sono gli esperti della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) nella rubrica "Dottore, ma è vero che?" dove spiegano quali sono le possibile problematiche dando i giusti consigli per non sbagliare. "È importante valutare dove si raccoglie la neve che si ha intenzione di utilizzare per un assaggio o per bevande e sorbetti. La prima regola è, dunque, osservare. Se la neve non è candida e fresca, cioè appena posata al suolo, è meglio evitare". Mai raccogliere da terra e mettere in bocca neve che abbia un colore diverso da quello del bianco perché potrebbe essere stata calpestata, spalata o potrebbe anche contenere urine di animali.

L'inquinamento dell'aria

Molti non sanno che quando nevica i fiocchi portano a terra, con sè, le sostanze inquinanti (polveri) che si trovano nell'aria: in montagna, anche se questo fenomeno è meno diffuso può essere comunque presente. Quando abbiamo la sensazione che l'aria sia più pulita dopo una nevicata è effettivamente corretta ma questo deve farci pensare, quindi, due volte prima di prenderla e metterla in bocca. Gli esperti spiegano anche che viene raccolta "la parte dello strato superiore di un cumulo di recente formazione, quella neve è innocua, soprattutto se è immacolata e non presenta orme lasciate da animali. Anche in questo caso, però, non bisogna esagerare".

Disidratazione e microbi

Oltre al pericolo di ingerire inquinanti e sporcizia, mangiare o bere alimenti arricchiti di neve può comportare altri rischi per la salute tra cui la disidratazione. "Sembra paradossale - spiega FNOMCeO - ma ingerire qualcosa di molto freddo costringe l’organismo a consumare molta energia nel tentativo di mantenere la giusta temperatura: ciò può causare la perdita di liquidi (sudore). Mangiare neve, quindi, non si deve sostituire alla quantità di acqua di cui il corpo ha bisogno. Un altro rischio è l’ipotermia, perché ingerire ghiaccio o neve potrebbe innescare uno stress termico che altera la temperatura interna del corpo".

Un'altra cosa che è sconosciuta ai più riguarda la possibile presenza di batteri e virus che riescono a sopravvivere anche a temperature così basse: tra questi c'è l’Escherichia coli, un batterio che può far venire gastroenterite e rilevato anche nei nevai in alta montagna.

"Così come non berremmo acqua in aree dove l’igiene è trascurata, dovremmo evitare di mangiare la neve. Le conseguenze possono comprendere sintomi lievi e passeggeri, come un mal di pancia, oppure più seri come febbre, vomito e infezioni debilitanti".

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