I punti chiave
Un team di professionisti dell'Osservatorio Cirfood, Società cooperativa italiana di ristorazione, con l'aiuto di importanti istituti di ricerca, ha presentato recentemente l'e-book "Cibo 2050", ossia quale sarà l'alimentazione del futuro nel nostro Paese. Pur rimanendo una visibile impronta legata alla dieta mediterranea, secondo gli esperti andremo incontro a importanti modifiche che ancora oggi faticano a prendere piede con piatti più sostenibili.
Cosa mangeremo nel 2050
"Nella nostra alimentazione si faranno sempre più spazio prodotti semplici, con un’attenzione preponderante verso una dieta più sostenibile, anche Plant Based, ma pur sempre mediterranea", spiegano gli esperti. Con l'espressione Plant Based si indicano prodotti a base vegetale e, come sottolineano gli specialisti che hanno analizzato i possibili cibi del futuro, avremo anche la presenza delle cosiddette proteine alternative. Tra queste spuntano "legumi o novel food come alghe, piante che, in modo bilanciato, concorreranno ad implementare abitudini di consumo sane e a impatto positivo sull’ambiente e la salute delle persone". Sembra anche che la tecnologia potrà dare una "mano" al settore alimentare perché con nutraceutica e nutrigenomica si potranno addirittura creare "con determinate caratteristiche, personalizzati e quindi più funzionali al nostro benessere e più idonei ai fabbisogni di ciascuna persona".
Cosa non si mangerà più
Secondo gli esperti, poi, anche per l'impatto degli allevamenti intensivi i prodotti che derivano dagli animali saranno meno presenti sulle tavole del futuro (dalla carne ai latticini) e i consumatori staranno sempre più attenti all'alimentazione evitando l'assunzione di cibi ultra-processati ricchi di zuccheri che, assunti in quantità eccessiva, fanno male al nostro organismo. Contemporaneamente, anche i cambiamenti climatici avranno un ruolo importante a tavola con le dirette conseguenze sulle coltivazioni e i prodotti stagionali. "Molti esperti – ad esempio – prevedono che potremmo dover rinunciare ad alimenti quali cacao e caffè così come li conosciamo oggi, a causa degli eventi meteorologici estremi e all’insostenibilità economica e ambientale di queste filiere". Niente paura, però, visto che gli stessi caffè e cacao sembra che possano essere coltivati con metodi più sostenibili o utilizzando altre piante "come i carrubi nel caso del cacao per produrre il tanto amato cioccolato".
Gli altri cambiamenti
Ricordando che si tratta pur sempre di stime su quanto potrà accadere tra 25 anni, sembra che il cibo possa diventare ancor di più un elemento di aggregazione tra comunità, famiglie e persone. Le migrazioni dovrebbero contribuire a "contaminare" i cibi tradizionali con novità che arrivano da diversi Paesi ma non solo.
Il team di professionisti spiega che dalle mense ai ristoranti assisteremo a un'evoluzione "con le esigenze dei consumatori in chiave tecnologica e sostenibile: attraverso format altamente esperienziali e connessi, con offerte alimentari trasparenti e personalizzate. Sarà, infatti, importante approfondire tutte le potenzialità del metaverso, il quale potrebbe consentire un consumo fuori casa diverso, più consapevole rispetto all’attualità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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