Protegge dal rischio di ictus e dal declino cognitivo: ecco tutti i benefici del caffè

Un recente studio ha dimostrato come il consumo di caffè possa portare benefici all'organismo, aiutando i pazienti con fibrillazione atriale

Protegge dal rischio di ictus e dal declino cognitivo: ecco tutti i benefici del caffè
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Il caffè, a lungo messo sul banco degli imputati, si è dimostrato essere un valido alleato per il nostro corpo: dopo la scoperta che caffeina e acidi clorogenici rallentano l'invecchiamento, un team di ricercatori ha rivelato che la bevanda aiuta anche a contrastare il declino cognitivo in quei pazienti affetti da fibrillazione atriale (AFib).

Il caffè riduce i marcatori infiammatori

A fare la scoperta è stato un gruppo di scienziati che hanno preso parte allo Swiss Atrial Fibrillation Cohort Study, dunque si tratta di uno studio svizzero, poi pubblicato sul Journal of the American Heart Association. Secondo la ricerca, che ha visto la partecipazione di oltre 2.400 persone, bere caffè ogni giorno e in certe quantità aiuta i pazienti affetti da fibrillazione atriale, rallentando il declino cognitivo. Ciò è possibile perché si vanno a ridurre i marcatori infiammatori.

La fibrillazione atriale è il disturbo del ritmo cardiaco e ogni anno viene diagnosticata a più di 5 milioni di persone, e solo negli Usa. Purtroppo questa condizione può portare a problemi più gravi e letali, come ictus, declino cognitivo e demenza.

Lo studio svizzero ha dimostrato che chi consuma caffè dimostra di avere maggiore velocità di elaborazione, coordinazione visuomotoria e attenzione, ha ridotto del 20% i marcatori infiammatori e dimostra un'età cognitiva inferiore di 6,7 anni rispetto a chi consuma meno caffè. Questi risultati sono stati forniti da uno studio che ha seguito dei pazienti affetti da fibrillazione atriale per un periodo compreso fra il 2014 e il 2017.

Ma in che modo il caffè protegge il nostro organismo? Ad aiutare non è solo la caffeina, ma anche altri alimenti presenti nella bevanda, come magnesio e vitamina B3. Chiaramente lo studio deve essere approfondito perché, fino ad ora, è stato condotto solo su una popolazione prevalentemente bianca e di nazionalità svizzera, quindi un cerchio molto ridotto. In attesa di ulteriori ricerche, il professor José A. Joglar, che insegna medicina interna al UT Southwestern Medical Center di Dallas, ha commentato: "Non possiamo concludere che il caffè prevenga il declino cognitivo a lungo termine. Tuttavia, non sembra peggiorare la fibrillazione atriale, quindi non c'è ragione di vietarne il consumo".

Quanto caffè consumare?

Stando alle ultime ricerche, si possono bere dalle tre alle cinque tazze di caffè nero al giorno, facendo però attenzione alle bevande

che non contengono solo caffè (cappuccino, o latte macchiato) che possono contenere zuccheri o grassi in più. Gli italiani, che consumano in media dalle 3 alle 4 tazze al giorno, dovrebbero rientrare ampiamente nel range.

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