La Cina muove 45 aerei e sei navi da guerra. È allarme a Taiwan

Il ministero della Difesa di Taiwan ha registrato un evidente aumento della pressione della Cina. Pechino ha inviato 45 aerei e 6 navi da guerra attorno all'isola

La Cina muove 45 aerei e sei navi da guerra. È allarme a Taiwan
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Torna ad alzarsi la tensione nelle acque che separano la Cina da Taiwan. Nelle ultime 24 ore il governo cinese ha inviato 45 aerei e sei navi da guerra nello Stretto di Taiwan, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa taiwanese. La mossa del Dragone arriva in un momento delicatissimo, alzando il livello della minaccia militare a pochi giorni dall’insediamento del presidente eletto dell’isola, William Lai. Dei mezzi inviati dal gigante asiatico, 26 hanno oltrepassato la linea mediana dello Stretto, il confine non ufficiale con la Cina, introducendosi nell'angolo settentrionale e sud-occidentale della Zona d'identificazione della difesa aerea (Adiz) taiwanese.

Cosa succede tra Cina e Taiwan

Il 64enne Lai, attuale vicepresidente dell'isola ed esponente del Partito progressista democratico (Dpp, al governo) succederà alla presidente Tsai Ing Wen, in carica dal 2016, il 20 maggio prossimo. La sua vittoria è stata fortemente contestata dalla Cina, che rivendica la sua sovranità su Taiwan e considera l'esponente del Dpp un "ostinato promotore dell'indipendenza".

A dispetto delle accuse della leadership cinese, negli anni Lai ha smorzato significativamente la sua retorica, affermando che una sua amministrazione non procederebbe a una formale dichiarazione d'indipendenza. In campagna elettorale, ha infatti evidenziato a più riprese la necessità di preservare la stabilità nello Stretto, pur senza scendere a compromessi sul rispetto della democrazia, dell'autonomia e dell'autodeterminazione dell'isola, che considera già una "nazione sovrana e indipendente". Durante il suo mandato, Lai sarà affiancato dall'ex inviata diplomatica di Taiwan a Washington, Hsiao Bi Khim, nel ruolo di vicepresidente.

La Cina, tuttavia, da giorni ha incrementato il numero di mezzi inviati nei pressi dell’isola. Quarantacinque aerei cinesi sono stati individuati intorno a Taiwan, ha dichiarato il ministero della Difesa di Taipei, a meno di una settimana dall'insediamento del nuovo presidente di Taiwan. "Ventisei dei velivoli hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan", ha spiegato lo stesso dicastero su X. Si tratta del più alto numero di aerei militari cinesi rilevati intorno a Taiwan in un solo periodo di 24 ore quest'anno. Oltre ai 45 velivoli, tra cui alcuni droni, intorno all'isola sono state identificate anche sei navi militari cinesi. Il ministero della Difesa ha spiegato che la situazione viene "monitorata e di aver risposto di conseguenza".

La mossa degli Usa

In tutto questo i riflettori sono puntati anche sugli Stati Uniti. E per un motivo ben preciso. Un funzionario della Casa Bianca ha rivelato che gli Usa invieranno sull'isola una delegazione guidata da due ex funzionari governativi in occasione dell'insediamento del presidente Lai, in programma il 20 maggio.

La delegazione statunitense a Taipei sarà guidata da Brain Deese, ex direttore del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca, e dall'ex vicesegretario di Stato Richard Armitage. Della delegazione faranno parte anche Richard Bush, del think tank Brookings Institution, e Laura Rosenberger, presidente dell'Istituto americano a Taiwan, l'ambasciata di fatto degli Usa nell'isola. Il funzionario della Casa Bianca ha sottolineato che la composizione della delegazione è simile a quelle inviate dagli Usa a Taipei in occasione delle precedenti cerimonie di insediamento presidenziale, nel 2012 e 2016.

"Il modo in cui gli Stati Uniti tratteranno con le nuove autorità di Taiwan il 20 maggio e successivamente influenzerà la situazione attraverso lo Stretto e anche le future relazioni Cina-Usa. Quindi esortiamo gli Stati Uniti ad agire in base all'impegno del presidente Biden di non sostenere l'indipendenza di Taiwan", ha avvertito Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata cinese a Washington.

La delegazione americana sarà a Taipei

"per rappresentare il popolo americano", ha detto ai giornalisti lo stesso ​​funzionario della Casa Bianca definendo l'isola "un modello di democrazia non solo nella regione ma anche a livello globale".

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