Alta tensione nei cieli sopra le acque del Mar Nero. Un caccia russo Su-27 ha infatti scortato tre aerei da guerra britannici, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa di Mosca. "Oggi i mezzi di controllo dello spazio aereo russo sulle acque del Mar Nero hanno rilevato obiettivi aerei che si avvicinavano al confine di Stato della Federazione Russa", si legge in una nota diffusa dal dicastero.
L'obiettivo dell'intervento? Prevenire eventuali violazioni di confine. Non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo in un'area altamente strategica. Il copione è solitamente sempre lo stesso e coincide con un confronto ravvicinato tra i velivoli del Cremlino e quelli controllati dai Paesi membri della Nato. Basta una manovra sbagliata o una svista da parte di uno dei piloti e c'è il rischio che un eventuale incidente possa generare effetti domino difficili da controllare.
Cosa è successo nei cieli del Mar Nero
Il ministero della Difesa russo ha spiegato che l'intervento del Su-27 si è reso necessario "al fine di prevenire la violazione del confine". L'equipaggio del Su-27 ha identificato gli obiettivi aerei come un aereo da ricognizione strategica RC-135 e due caccia Typhoon dell'aviazione britannica. Quando il caccia si è avvicinato, i tre jet hanno virato nella direzione opposta.
"Il 24 luglio, i mezzi russi di controllo dello spazio aereo sul Mar Nero hanno rilevato bersagli aerei che si avvicinavano al confine di stato della Federazione Russa. Per impedire qualsiasi violazione del confine di stato russo, è stato fatto decollare un caccia Su-27 delle forze di difesa aerea in servizio", si legge nella dichiarazione rilasciata dal richiamato ministero della Difesa di Mosca.
Sempre secondo la ricostruzione fornita dal governo russo, mentre il Su-27 si avvicinava ai tre velivoli dell'Uk, uno di questi avrebbe virato dal confine di stato russo. "L'aereo russo è tornato sano e salvo al suo aeroporto di origine. Non c'è stata alcuna violazione del confine di stato della Federazione Russa", ha concluso il ministero. Il volo del caccia russo, hanno spiegato i media di Mosca, è stato effettuato nel rigoroso rispetto delle norme internazionali per l'uso dello spazio aereo sopra acque neutrali, senza attraversare rotte aeree o avvicinarsi pericolosamente ad aeromobili di uno Stato straniero.
Tensione ad alta quota
Nell'ottobre 2023, ad esempio, un quasi incidente ha coinvolto tre aerei militari dell’Alleanza atlantica e un jet russo. Nello specifico, un aereo britannico RC-135 Rivet Joint utilizzato per la raccolta di informazioni di intelligence della RAF era scortato da due jet Eurofighter Typhoon FGR4 per effettuare una missione in un’area delicatissima.
Uno dei jet britannici è stato costretto a rompere la formazione per effettuare una virata. In tutta risposta, un Su-27 russo ha compiuto la stessa manovra per seguirlo. Questa, nel suo insieme, è stata un'azione pericolosissima. Non solo perché ogni velivolo era equipaggiato con missili e munizioni per cannoni a tiri rapidi, ma anche per la velocità con la quale si è realizzata. In circostanze del genere, infatti, basta la minima leggerezza di uno dei piloti per provocare un incidente con conseguenze catastrofiche e possibili effetti a cascata sulle tesissime dinamiche geopolitiche tra il blocco occidentale e la Russia.
Nei giorni scorsi, intanto, le forze del Cremlino hanno abbattuto otto droni ucraini sulla regione di Belgorod e sul Mar Nero.
"I tentativi del regime di Kiev di effettuare attacchi terroristici utilizzando veicoli aerei senza pilota contro obiettivi sul territorio della Federazione Russa sono stati fermati", ha affermato la Difesa in una pubblicazione sul canale ufficiale Telegram.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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