Nei cieli dell’Europa è andato in scena l’ennesimo confronto ravvicinato tra i caccia di Mosca e i velivoli controllati dalla Nato. L’ultimo episodio, avvenuto lo scorso 19 ottobre sul Mar Nero, ha coinvolto tre aerei militari dell’Alleanza atlantica e un jet russo. Nello specifico, come si può vedere da un video diffuso dal Cremlino, un aereo britannico RC-135 Rivet Joint utilizzato per la raccolta di informazioni di intelligence della RAF era scortato da due jet Eurofighter Typhoon FGR4 per effettuare una missione in un’area delicatissima. Ad un certo punto, il filmato mostra il trio intercettato e seguito da due Sukhoi-27 russi al largo della Crimea.
Cosa è successo nei cieli del Mar Nero
Ma che cosa è successo? Uno dei jet britannici è costretto a rompere la formazione per effettuare una virata. In tutta risposta, un Su-27 russo ha compiuto la stessa manovra per seguirlo. Questa, nel suo insieme, è stata un'azione pericolosissima. Non solo perché ogni velivolo era equipaggiato con missili e munizioni per cannoni a tiri rapidi, ma anche per la velocità con la quale si è realizzata. In circostanze del genere, infatti, basta la minima leggerezza di uno dei piloti per provocare un incidente con conseguenze catastrofiche e possibili effetti a cascata sulle tesissime dinamiche geopolitiche tra il blocco occidentale e la Russia.
Il ministero della Difesa di Mosca ha spiegato che i sistemi di controllo dello spazio aereo russo hanno rilevato tre bersagli aerei che si stavano avvicinando al confine sul Mar Nero. Il dicastero ha quindi chiarito che due Su-27 sono stati inviati per impedire il loro ingresso nello spazio aereo russo. "Gli equipaggi dei caccia russi hanno identificato gli obiettivi aerei come un aereo da ricognizione e guerra elettronica RC-135 e due caccia multiruolo Raf Typhoon della Royal Air Force (aeronautica militare del Regno Unito). Quando i caccia russi si sono avvicinati, gli aerei militari stranieri hanno fatto una virata dal confine di Stato della Federazione Russa", ha fatto sapere Mosca.
I confronti tra i jet russi e i velivoli Nato
"Gli aerei russi sono tornati sani e salvi al loro aeroporto di origine. Non c'è stata alcuna violazione del confine di stato della Federazione Russa. Il volo dei caccia russi è stato effettuato nel rigoroso rispetto delle norme internazionali per l’uso dello spazio aereo su acque neutre, senza attraversare rotte aeree o avvicinarsi pericolosamente ad aerei di uno stato straniero", ha chiarito la Russia parlando di questo episodio.
L'agenzia di stampa russa TASS si è vantata del fatto che i Su-27 russi hanno agito per "impedire agli aerei britannici di violare il confine di stato sul Mar Nero". Eppure la dichiarazione ammetteva che gli stessi aerei della RAF si trovavano "nello spazio aereo sopra acque neutre", quindi la dinamica dell’accaduto resta ancora poco chiara. L’episodio non è certo l’unico del suo genere, visto che da quando è scoppiata la guerra in Ucraina sono andati in scena svariati momenti di tensione ad alta quota tra velivoli russi e mezzi della Nato.
Nel settembre 2022, ad esempio, un RC-135W della Royal Air Force è stato coinvolto in un incontro ravvicinato con due jet Su-27 Flanker russi armati, mentre stava volando in una pattuglia
di sorveglianza nello spazio aereo internazionale sul Mar Nero. In quel caso, uno dei caccia russi ha lanciato un missile in prossimità del giunto di rivetto della RAF. Scintille su scintille che continuano ad accumularsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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