Armi laser Usa, in Medio Oriente, per fronteggiare le minacce Uav

L’esercito Usa sta mettendo alla prova la sua capacità ad energia diretta per fronteggiare le nuove minacce

 Armi laser Usa, in Medio Oriente, per fronteggiare le minacce Uav

Negli ultimi anni, l'esercito degli Stati Uniti ha intrapreso un percorso di modernizzazione delle sue capacità di difesa aerea, puntando su tecnologie all'avanguardia per fronteggiare le minacce in continua evoluzione. Tra queste innovazioni, si distingue il recente sviluppo di armamenti laser avanzati, che promettono di trasformare il modo in cui le forze armate rispondono a attacchi aerei. Questo approccio non solo riflette l'impegno dell'esercito nel mantenere una postura difensiva solida, ma rappresenta anche un passo importante verso l'integrazione di soluzioni tecnologiche nel campo della guerra moderna.

Alla fine di ottobre, la forza di terra statunitense ha introdotto in Iraq i suoi prototipi di laser montati su veicoli Stryker da 50 kilowatt, segnando un passo fondamentale nelle capacità di difesa aerea nella regione. La notizia di questo schieramento è emersa in concomitanza con la conferenza Future Armored Vehicles Survivability (Favs) 2024, organizzata dal Sae Media Group di recente a Londra, dove è stato rivelato l’impiego del sistema Directed Energy Maneuver Short-Range Air Defense (De M-Shorad). Secondo i dati forniti, questa tecnologia integra un potente laser RTX da 50 kilowatt su un veicolo Stryker, offrendo così all'esercito la capacità di difendersi efficacemente da diverse minacce aeree, come droni e altri proiettili.

Dall’analisi delle risorse aperte si evince che i prototipi sono stati impiegati nell'area di operazione del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centecom) per test sul campo. In merito a questa questione, il responsabile del progetto presso il Rapid Capabilities and Critical Technologies Office (Rccto) ha riferito durante la conferenza come sia avvenuto il trasporto aereo dell’armamento, fornendo al contempo dettagli sull’efficienza aeronautica dei C-17. Inoltre, si è appreso che il laser ha superato le prove relative all’Army Test and Evaluation Command (Atec), raggiungendo pienamente tutti gli obiettivi prefissati. Infine, anche i test sulla durata operativa, dotati di supporto per la manutenzione e di sistemi Iso-5 per diagnosi e riparazioni, secondo quanto riportato, hanno fornito dati positivi riguardo all’adattabilità in ambienti complessi.

Il sistema M-Shorad e le sue evoluzioni

Il documento del Congressional Research Service degli Stati Uniti, intitolato "U.S. Army’s Maneuver Short-Range Air Defense (M-Shorad) System", offre un’analisi dettagliata del sistema M-Shorad e delle sue recenti evoluzioni.

Il testo inizia mettendo in evidenza l’aumento dell’uso di droni, o sistemi aerei senza pilota (Uas), sottolineando la loro crescente importanza nei conflitti moderni, come quello attuale in Ucraina. Di fronte a questa crescente minaccia aerea e alle risorse di difesa limitate, le forze armate statunitensi hanno deciso di potenziare le proprie capacità di risposta, pianificando di schierare un totale di 144 sistemi M-Shorad, suddivisi in quattro battaglioni, ciascuno composto da 40 sistemi, veicoli di supporto e circa 550 soldati.

L’analisi riporta che nel 2021 il 5° battaglione del 4° reggimento di artiglieria della difesa aerea ha ricevuto i suoi primi sistemi, completando l’equipaggiamento verso la fine del 2022. Inoltre, la forza statunitense ha previsto di acquisire 18 sistemi aggiuntivi per la formazione e i test, portando il totale a 162 sistemi. Entro giugno 2024, era programmata la costruzione di 312 sistemi, con la possibilità di estendere il numero fino a 361 in base a future decisioni strategiche della Difesa.

Il sistema è progettato per fornire una risposta efficace a corto raggio contro minacce aeree a bassa quota. Negli anni 2000, si era ridotto il numero di battaglioni attivi con tale tecnologia , ma l’aumento delle minacce dopo il 2005 ha reso necessario un nuovo approccio per rinforzare la difesa. Il documento discute i progressi e le sfide che le forze statunitensi stanno affrontando riguardo ai sistemi di difesa aerea, in particolare quelli basati su tecnologia laser e il programma M-Shorad. Sebbene il laser da 50 kW abbia dimostrato successo contro diversi droni, ci sono ancora sfide significative nella difesa contro razzi, artiglieria e mortai. Le forze armate hanno pianificato di avviare una valutazione per il modello Inc 2 di questo sistema nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2023, estendendosi fino al primo trimestre dell’anno fiscale per 2024. Inoltre, è stato progettato anche lo sviluppo di un sistema chiamato Enduring High Energy Laser (Hel), specificamente per la difesa aerea a corto raggio, con l’intenzione di lanciarlo all’inizio del 2025.

Tecnologie avanzate per le sfide emergenti

Il documento illustra che nel febbraio 2024 sono stati schierati quattro prototipi del laser da 50 kW per testare le loro prestazioni. Tuttavia, il feedback iniziale dei soldati ha suggerito che le condizioni di test non riflettevano pienamente le sfide operative reali. Per quanto riguarda l’Inc M-Shorad 3, è prevista la sostituzione del missile FIM-92 Stinger con un nuovo intercettore a corto raggio integrato nel sistema Inc 1. Inoltre, i cannoni automatici da 30 mm riceveranno munizioni XM 1223 Multi-Mode Proximity Airburst (Mmpa). Lockheed Martin e Raytheon Technologies, invece, sono stati selezionati per sviluppare prototipi di questo nuovo intercettore, con dimostrazioni tecnologiche programmate per l’anno fiscale 2024 e una decisione finale sulla produzione è prevista per il 2027.

"L’M-Shorad Inc 1 utilizza il veicolo da combattimento M-1126 Stryker come base, con configurazioni di armi e radar realizzate da Leonardo Drs e installate da General Dynamics Land Systems". Include una torretta multiuso senza pilota con missili AGM-114L Longbow Hellfire e FIM-92 Stinger, oltre a un cannone automatico XM914 da 30 mm e una mitragliatrice M-240 da 7,62 mm, supportati da un radar multimissione in grado di tracciare obiettivi aerei e terrestri. Il documento evidenzia come le forze armate statunitensi stiano adattando il progetto M-Shorad per affrontare meglio le sfide emergenti nel campo della difesa aerea, in particolare per contrastare i pericoli moderni rappresentati da droni e altri velivoli a bassa quota.

La crescente complessità del panorama delle minacce ha spinto le autorità militari a rivedere le proprie strategie e a investire in tecnologie avanzate. Il sistema M-Shorad non solo mira a garantire una protezione efficace contro le minacce aeree, ma anche a integrarsi con altre piattaforme di difesa aerea per creare un approccio più olistico e reattivo. La collaborazione con aziende del settore privato, come Lockheed Martin e Raytheon Technologies, è fondamentale, riporta il documento, per lo sviluppo e l'implementazione di questi sistemi aggiornati. Tale sinergia permette di sfruttare le ultime innovazioni tecnologiche, garantendo così che le forze armate possano affrontare le sfide future con maggiore efficienza. Inoltre, l'adozione di sistemi laser, nonché di missili e cannoni automatizzati, evidenzia un cambiamento nella dottrina della difesa aerea, che si sta evolvendo per affrontare una gamma diversificata di minacce. Le nuove munizioni, come quelle progettate per questo sistema, sono state sviluppate per migliorare la capacità di risposta contro obiettivi aerei rapidi e manovrabili, aumentando l'efficacia complessiva della difesa.

In conclusione, questo armamento, attualmente, rappresenta un passo significativo verso un futuro della difesa aerea più versatile.

Con l’integrazione di tecnologie avanzate e una strategia orientata alle minacce emergenti, le forze armate statunitensi si preparano ad essere meglio equipaggiate per proteggere i propri asset e garantire la sicurezza in scenari operativi complessi.

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