Bombardieri e navi da guerra: operazione Valiant Shield alle porte della Cina

L’amministrazione Biden ha rafforzato un arco di alleanze militari nell’Indo-Pacifico per contrastare l'ascesa della Cina. Ecco le ultime esercitazioni di Washington nella regione

Bombardieri e navi da guerra: operazione Valiant Shield alle porte della Cina
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Nei giorni scorsi centinaia di soldati americani e filippini hanno concluso un’esercitazione militare congiunta nelle Filippine settentrionali, in una sessione di addestramento che ha messo alla prova la loro resistenza per oltre una settimana di caldo brutale e tempo instabile, in preparazione a qualsiasi minaccia o conflitto da combattere in uno scenario caratterizzato da giungle tropicali e isole sparse. Proprio adesso, per la precisione dal 6 al 18 giugno, sono invece in fase di svolgimento altre esercitazioni tra le stesse forze Usa e quelle giapponesi. Il contesto, ovviamente, è sempre il Mar Cinese Meridionale, dove le tensioni con la Cina crescono di mese in mese.

Esercitazioni nel Mar Cinese Meridionale

Partiamo da queste ultime, denominate Valiant Shield. Le esercitazioni biennali hanno visto andare in scena una grande dimostrazione di potenza navale e aerea da parte della Marina degli Stati Uniti (USN), dell'Aeronautica degli Stati Uniti (USAF) e della Forze marittime di autodifesa giapponesi (JMSDF). Una flotta di navi militari, tra cui la portaerei USS Ronald Reagan e la portaelicotteri JMSDF JS Izumo, sono state sorvolate da diverse formazioni miste di aerei di entrambe le nazioni.

Guidato da due bombardieri strategici B-1B Lancer del 37th Bomb Squadron della base aeronautica di Ellsworth, l'USAF ha anche contribuito con quattro F-22 Raptor, quattro F-16 Fighting Falcons, un KC-46A Pegasus e un C-17A Globemaster III. Presenti anche due Mitsubishi F-15 Eagle e due Mitsubishi F-2 della Japan Air Self-Defense Force (JASDF) e quattro F/A-18E Super Hornet della USN Carrier Air Wing 5, attualmente assegnati alla USS Ronald Reagan. Oltre al Giappone, anche forze provenienti da Francia e Canada stanno contribuendo all'esercitazione con navi assegnate al Carrier Strike Group Nine, guidato dalla portaerei USS Theodore Roosevelt

Ricordiamo che gli aerei B-1B Lancer hanno storicamente svolto un ruolo centrale nelle risposte degli Stati Uniti alle azioni della Corea del Nord. Il 5 giugno, un B-1B si è unito agli F-15K Slam Eagles dell'aeronautica della Repubblica di Corea, in Corea del Sud, e ha sganciato armi GBU-38 Joint Direct Attack Munition (JDAM) a guida di precisione in un'esercitazione di addestramento.

Manovre congiunte tra mille tensioni

Per quanto riguarda il dossier Filippine, l’amministrazione Biden ha rafforzato un arco di alleanze militari nell’Indo-Pacifico per contrastare l'ascesa della Cina, anche in ogni possibile confronto su Taiwan e altri punti critici asiatici. Le manovre sono inoltre in linea con gli sforzi di Manila per rafforzare le proprie difese territoriali in mezzo alle crescenti controversie con Pechino nel citato Mar Cinese Meridionale.

Questo tipo di addestramento su larga scala, che negli ultimi si è svolto alle Hawaii sotto il Joint Pacific Multinational Readiness Center dell'esercito americano, è stato introdotto quest'anno nelle Filippine. Consentono alle forze Usa, ai suoi alleati e alle forze amiche di addestrarsi in condizioni estreme “dove è più probabile che operino dagli arcipelaghi, dalle giungle e dal caldo dei tropici all’alta quota e dal freddo estremo nell’Artico”, ha affermato il Maggiore Adan Cazarez, ufficiale delle relazioni pubbliche della 25a divisione di fanteria dell'esercito americano.

Per la cronaca, l'esercitazione dell'1-10 giugno è iniziata con un attacco

aereo contro finte forze nemiche per consentire il dispiegamento di soldati statunitensi e filippini che hanno messo in sicurezza un'area, che fungeva da punto di partenza prima di un'importante offensiva. Pechino è avvisata.

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