Guerra di lobbying, Trump e Musk: in bilico il futuro dei caccia Usa di sesta generazione

Il futuro del caccia di Sesta generazione destinato a garantire la supremazia aerea degli Stati Uniti dipende dall'amministrazione del tycoon, dal patron di Tesla e dalle tre compagnie che vogliono aggiudicarsi l'appalto

Guerra di lobbying, Trump e Musk: in bilico il futuro dei caccia Usa di sesta generazione
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L'Us Air Force tiene in stand-by il programma per lo sviluppo del caccia di Sesta generazione destinato a garantire la superiorità aerea agli Stati Uniti, in attesa del via libera da parte dell'amministrazione Trump. La situazione è estremamente delicata, come molte altre, e ci ricorda come numerose aspettative del Pentagono dipendono dal tycoon.

L'Aeronautica militare statunitense, nettamente indietro nella corsa agli armamenti ipersonici, considerati decisivi nei conflitti che potrebbero scoppiare nei prossimi anni, ha rinviato le decisioni che riguardano il futuro del caccia da combattimento con capacità stealth di Sesta generazione, in "attesa" dell'insediamento dell'amministrazione Trump. Contestualmente avrebbe chiesto alle industrie del compartimento difesa, e più in particolare alle divisioni di ricerca e sviluppo coinvolte, di "aggiornare le proprie proposte" alla luce del ritardo maturato.

"Il Segretario dell'aeronautica militare rinvierà la decisione sulla Next Generation Air Dominance Way Forward alla prossima amministrazione, mentre il Dipartimento dell'aeronautica militare continua la sua analisi ed esegue le azioni necessarie per garantire che lo spazio decisionale rimanga intatto per il programma Ngad", ha affermato in una dichiarazione la portavoce dell'Us Air Force, mentre il programma - per cui le proiezioni iniziali avevano stimato il costo del caccia a tre volte il costo di un F-35 - rimane in attesa, nonostante l'avvento di nuove tecnologie e minacce che stanno alterando gli equilibri e minando la capacità di superiorità aerea che gli Stati Uniti hanno sempre vantato.

Nel corso della Guerra Fredda la supremazia aerea è stata il propellente della tecnologia aeronautica che vedeva divisioni come lo Skunk Works della Lockheed Martin o degli uffici di progettazione sperimentale, gli Okb particolari di Mikoyan-Gurevich e Sukhoi, impegnati in una perenne corsa e rincorsa degli avversari e dei loro traguardi.

Il Pentagono e il Doge

Il Pentagono non è al corrente delle "opinioni" della amministrazione Trump potrebbe sul programma Ngad. Mentre è notizia recente quella che vede Elon Musk, consigliere chiave del presidente eletto, nella posizione di "detrattore" dei caccia con equipaggio come l'F-35. Il caccia di 5ª generazione che rappresenta la "punta di diamante" della forze aeree della Nato, ed è considerato l'aereo più "avanzato" al mondo. Per il patron di Tesla e Space X si tratta del “peggior rapporto qualità-prezzo della storia militare”.

Musk, chiamato a gestire il nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa, noto con l'acronimo di Doge, ha scritto sulla piattaforma X, ex Twitter ora di sua proprietà che:“Nel frattempo, alcuni idioti stanno ancora costruendo jet da combattimento con equipaggio come l’F-35”. Rispondendo positivamente a un utente che ha sottolineato che “I droni sono il nuovo livello di guerra”.

Il sospetto di una guerra di lobbyng

L'Us Air Force sta sviluppando da anni il concetto di "sistema di sistemi di dominio aereo di prossima generazione" che si basa su velivoli di nuova generazioni con equipaggio umano, accompagnati in battaglia da una serie di droni. Unità autonome, senza pilota, sviluppate per il combattimento, i "droni gregari", per il rifornimento, e per svolgere ricognizioni e acquisizione dati. Tutti programmi che stanno ottenendo buoni risultati, secondo quanto riportato dagli americani.

Il Programma Ngad dovrebbe essere arrivato al punto in cui decidere quale costruttore, tra Lockheed Martin, Boeing e Northrop Grumman (che in precedenza si era ritirato), si aggiudicherà l'appalto per sviluppare l'aereo da cui dipenderà la supremazia aerea

dell'America. Sollevando il dubbio che possano esserci in ballo degli interessi e una piccola grande guerra di lobbying. Per tanto, il destino di caccia di Sesta generazione degli Stati Uniti, rimane in "sospeso".

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