"La Cina è pronta per la guerra. E grazie a settore industriale della Difesa in rovina, l'America non lo è". Inizia così l'articolo scritto da Seth G. Jones, President of the Defense and Security Department at the Center for Strategic and International Studies, e pubblicato dalla prestigiosa rivista statunitense Foreign Affairs. Nel pezzo in questione, si sottolinea come gli Stati Uniti abbiano fin qui concentrato la loro attenzione nel contenimento di Pechino soltanto in due ambiti, quelli economici e tecnologici, ignorando il suo enorme settore industriale della Difesa. Lo stesso, tra l'altro, che ha consentito al Dragone di sviluppare e modernizzare il proprio esercito. In base a questo, Jones ha fatto presente che il Dragone sta rapidamente producendo sistemi d'arma progettati per rendere vana la deterrenza degli Stati Uniti e vincere una guerra tra grandi potenze, nel caso in cui dovesse esplodere. Ma, in termini concreti, che cosa significa tutto questo?
Il settore industriale della Difesa della Cina
Basta dare un'occhiata al settore industriale della Difesa della Cina per capirlo. Pechino ha infatti già raggiunto gli Stati Uniti nella sua capacità di produrre armi in massa e su larga scala. In alcune aree, la Cina ora è addirittura leader indiscussa: è diventata di gran lunga la più grande costruttrice navale del mondo, con una capacità circa 230 volte più grande di quella degli Usa. Tra il 2021 e l'inizio del 2024 ha sfornato più di 400 moderni aerei da combattimento e 20 grandi navi da guerra; ha raddoppiato l'inventario delle testate nucleari; più che raddoppiato il suo inventario di missili balistici e da crociera; ha sviluppato un nuovo bombardiere stealth; e aumentato il numero di lanci di satelliti del 50%.
La Cina, in sostanza, acquisisce sistemi d'arma a un ritmo da cinque a sei volte più veloce degli Stati Uniti. Non è un caso che l'ammiraglio John Aquilino, ex comandante dell'US Indo-Pacific Command, abbia descritto questa espansione militare come "l'accumulo più esteso e rapido dalla seconda guerra mondiale". Gli Usa sono davvero di fronte ad una minaccia? Secondo alcuni sì, visto che la base industriale di Washington non riesce a tenere il passo di quella cinese. "La produzione della difesa degli Stati Uniti si è atrofizzata e il sistema non ha la capacità e la flessibilità che consentirebbero all'esercito statunitense di scoraggiare la Cina e, se scoppiasse un conflitto, di combattere e vincere una guerra prolungata nella regione indo-pacifica o una guerra su due fronti in Asia e in Europa", ha scritto Foreign Affairs.
Lo sprint del Dragone
Il presidente cinese Xi Jinping ha chiarito che sviluppare un esercito di livello mondiale è fondamentale per il suo obiettivo di perseguire il "grande ringiovanimento della nazione cinese su tutti i fronti". Una parte fondamentale di questo processo riguarda la costruzione di una base industriale di difesa in grado di produrre l'hardware (come navi, aerei, carri armati e missili) e il software (come tecnologia e sistemi per comando, controllo, comunicazioni e intelligence) di cui le forze militari hanno bisogno. Nell'ultimo decennio, la produzione cinese di imbarcazioni di superficie e sottomarine, aerei, sistemi di difesa aerea, missili, sistemi terrestri, veicoli spaziali e armi informatiche ha reso il Paese un serio concorrente degli Stati Uniti.
Ma non è solo il volume di produzione della difesa che sta guidando l'ascesa militare della Cina. Pechino, infatti, ha anche migliorato il processo di ricerca, sviluppo e acquisizione per i sistemi d'arma, consentendo al suo esercito di produrre piattaforme avanzate in campi complessi come l'aviazione imbarcata, i sistemi ipersonici e di propulsione. Oltre all'hardware militare, le forze armate del Dragone hanno costruito un'architettura digitale che, in caso di guerra, aiuterebbe a coordinare le reti di comando, controllo, comunicazioni (e non solo).
"Con una valutazione così chiara della minaccia, è sconcertante il fatto che gli Stati Uniti non abbiano mobilitato la propria base industriale di difesa per tenere il passo", ha fatto presente, ancora, Foreign Affairs.
L'esercito statunitense non ha sufficienti munizioni e altre attrezzature per combattere un'eventuale guerra prolungata contro la Cina nello Stretto di Taiwan, nel Mar Cinese Meridionale o nel Mar Cinese Orientale. Tutte aree in cui le dispute territoriali che coinvolgono Cina e partner e alleati degli Stati Uniti, come Giappone, Filippine e Taiwan, potrebbero scatenare pericolose escalation.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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