L'Italia dice sì ai caccia di sesta generazione

Ok definitivo della Camera alla Convenzione Gcap per i caccia sesta generazione. La soddisfazione del Ministro della Difesa Guido Crosetto. Eccome come sarà il caccia del futuro dell'Italia

L'Italia dice sì ai caccia di sesta generazione
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L'Italia ha detto sì ai caccia di 6ª generazione che garantiranno la difesa dello spazio aereo nazionale dalle minacce del futuro. Soddisfazione per il ministro della Difesa Guido Crosetto per la conferma dell'impegno promosso dal Regno Unito nello sviluppo del velivolo caccia di sesta generazione che sostituirà il caccia multiruolo Eurofighter in forza alla nostra Aeronautica Militare e alla Royal Air Force britannica.

Il programma, denominato Global Combat Air Programme, è stato definito dal ministro della Difesa Crosetto "ambizioso e fondamentale" e garantirà "capacità operative innovative, nonché un vantaggio competitivo e tecnologico essenziale per contrastare minacce e sfide future", ha ricevuto il via libera della Camera ed entra ora nella fase operativa.

Incentrato sullo sviluppo dei nuovi caccia da combattimento di Sesta generazione che dovrebbero arrivare in servizio dal 2035. Accanto al caccia multiruolo di 5ª generazione Joint Strike Fighter F-35 e in sostituzione del caccia multiruolo di 4ª generazione avanzata Eurofighter su cui verte la difesa dello spazio aereo nazionali in quanto "intercettore".

L'impegno economico italiano per lo sviluppo del nuovo caccia che andrà progressivamente a sostituire gli Eurofighter è stimato in 8,8 miliardi di euro dal ministero della Difesa, riferisce il Sole24Ore, che ricorda come "l'organizzazione governativa, che fungerà da gestore del programma e committente, funzionerà con un comitato direttivo, di cui faranno parte i rappresentati dei Paesi coinvolti". Oltre al Regno Unito, partecipa al programma anche il Giappone. La ratifica della convenzione, una volta firmata dal presidente della Repubblica, avvia le operazioni di trasferimento del personale delle Forze Armate dedicato al progetto nella sede inglese di Reading, nel Berkshire. Per quanto riguarda il settore industriale, saranno coinvolte Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries, che costituiranno una joint venture paritetica. Per la parte italiana saranno coinvolte nel programma Mbda Italia, Elettronica e Avio Aero.

Il caccia del futuro

Presentato nelle sue linee concettuali al Farnborough International Airshow, il frutto del programma Global Combat Air Programme sarà un aereo da combattimento che dovrebbe ricevere il nome "Tempest", almeno nel Regno Unito, diventando uno dei velivoli da combattimento più avanzati, interoperabili, adattabili e connessi del mondo. Un asset essenziale per le sfide e le minacce prospettate dai conflitti del futuro.

Pensato con un design incentrato su caratteristiche che gli consentiranno non lasciare firma radar e di conseguenza massimizzeranno le sue capacità furtive, questo caccia del futuro vanterà sistemi d'armi avanzati e intelligenti gestiti da una cabina di pilotaggio interattiva basata su software, oltre una vasta gamma sensori integrati. Sarà invece affidata a un potente radar di nuova generazione il compito di analizzare e processare ogni input utile. Secondo quanto anticipato, infatti, il nuovo caccia sarà grado di fornire "diecimila volte più dati rispetto ai sistemi attuali". Capacità che conferisce un vantaggio essenziale in battaglia.

Il ruolo di questo caccia di Sesta generazione è già stato descritto in passato come "estremamente significativo per la sicurezza, la prosperità politica ed economica di ogni nazione

"e fornirà, secondo i vertici delle forze aeree che prenderanno parte al progetto e conseguiranno questo obiettivo, "un'importante capacità aerea da combattimento sovrana in ogni nazione, per le generazioni a venire".

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