Missili cinesi contro portaerei Usa: l'ultimo piano di Pechino

Nel corso degli ultimi anni la Cina ha sviluppato una vasta gamma di missili antinave nel tentativo di tenere sotto scacco la Marina Usa

Missili cinesi contro portaerei Usa: l'ultimo piano di Pechino
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La Cina sta rapidamente espandendo il proprio arsenale missilistico per tenere a bada la Marina americana. Secondo un rapporto del Congressional Research Service Usa, la Marina cinese è di gran lunga la più grande di qualsiasi paese dell'Asia orientale e del mondo. Tra il 2015 e il 2020, ha superato quella americana per numero di navi da guerra ed è formata da oltre 370 piattaforme, compresi sottomarini, navi anfibie oceaniche, navi da guerra antimine, portaerei e ausiliari della flotta. Da non sottovalutare i missili a disposizione di questi mezzi. Non è un caso che, a partire dal 2021, il Dragone abbia condotto più di 135 lanci di missili balistici a scopo di test e addestramento - superando il resto del mondo messo insieme, escluse le zone di conflitto – e che abbia ampliato le sue scorte di missili balistici antinave, i cosiddetti “killer di portaerei”.

I missili a disposizione del Dragone

In generale, la Cina ha sviluppato una vasta gamma di missili antinave e forze navali per generare una potenza di fuoco di massa. I principali sono i seguenti: YJ-12, YJ-18, YJ-83, DF-21 e DF-26.

Scendendo nei dettagli, l'YJ-12 è utilizzato principalmente da bombardieri e lanciatori costieri, l'YJ-18 è un'arma chiave per sottomarini e grandi navi da guerra di superficie, mentre l'YJ-83 è utilizzato da aerei multiruolo e navi da guerra di superficie più piccole dei cacciatorpediniere. I missili balistici DF-21 e DF-26 sono invece le armi antinave terrestri più a lungo raggio a disposizione del Dragone.

Il DF-26, il missile balistico a raggio intermedio (IRBM) cinese, offre in particolare vantaggi asimmetrici cruciali grazie alla sua alta velocità e al lungo raggio. Svolge un ruolo significativo nella capacità di Pechino di concentrare la potenza di fuoco contro le navi da guerra. Il suo soprannome? Killer di portaerei, sebbene i suoi obiettivi possano estendersi oltre i giganti dei mari (americani).

Le portaerei Usa nel mirino di Pechino

Il DF-21 è invece un missile balistico a medio raggio introdotto nel 1991. Le varianti includono il DF-21C, che ha doppia capacità nucleare/convenzionale, e il DF-21D, progettato come missile balistico antinave (ASBM). Nel 2016, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ne ha rivelato una nuova variante nucleare, il DF-21E CSS-5 Mod 6.

Operativo dal 2012, il DF-21D è in ogni caso il primo missile balistico antinave (ASBM) al mondo, mirato specificamente alle navi in ​​mare. Può raggiungere la velocità fino a Mach 10 durante la fase terminale, rendendolo l'MRBM più veloce fino ad oggi.

Secondo la Missile Defense Advocacy Alliance, sarebbe in grado di superare i sistemi di difesa missilistica statunitensi esistenti come il sistema di difesa missilistico balistico (BMD) AEGIS. Con questi missili puntati dalle sue batterie costiere, la Cina si sta posizionando per negare alle navi da guerra statunitensi l’accesso alla regione.

Questa strategia di guerra asimmetrica sfrutta il vantaggio geografico della vicinanza di Taiwan per compensare il predominio navale americano. E, proprio da qui, potrebbe svilupparsi il piano cinese per tenere a bada le portaerei americane nella regione (e non solo quelle).

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