Missili Usa a due passi dalla Cina: l'ultimo affondo di Trump

L'esercito statunitense ha già espresso interesse nel piazzare la sua Multi-Domain Task Force (MDTF), che ospita i sistemi missilistici Long-Range Hypersonic Weapon (LRHW) e Midrange Capability (MRC), nella regione

Missili Usa a due passi dalla Cina: l'ultimo affondo di Trump
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Gli Stati Uniti potrebbero dispiegare un'unità missilistica ipersonica a lungo raggio in Giappone nel tentativo di contrastare l'ascesa della Cina. L'esercito statunitense ha già espresso interesse nel piazzare la sua Multi-Domain Task Force (MDTF), che ospita i sistemi missilistici Long-Range Hypersonic Weapon (LRHW) e Midrange Capability (MRC), nella regione (un MRC è al momento schierato nelle Filippine). Nel frattempo alcuni alti funzionari delle Forze di autodifesa giapponesi hanno visitato gli Usa facendo presagire il possibile collocamento del jolly americano sul territorio nipponico. Ricordiamo che il Giappone, che ha firmato un trattato di sicurezza con gli Stati Uniti e che ospita le forze armate americane, fa parte del cosiddetto primo arcipelago, un concetto della Difesa Usa che mira a sfruttare i territori alleati e amici per limitare le attività militari degli avversari nell'Oceano Pacifico occidentale.

Missili Usa nell'Indo-Pacifico?

L'intera vicenda è stata sollevata dalla versione giapponese del magazine Newsweek. Il generale Yasunori Morishita, capo di stato maggiore della Japan Ground Self-Defense Force, ha visitato gli Stati Uniti dal 21 al 28 febbraio. Qui ha discusso di sicurezza nella regione indo-pacifica e cooperazione con il generale Randy George, capo di stato maggiore dell'esercito statunitense. Morishita ha anche fatto tappa presso il First Corps americano, che funge da quartier generale operativo dell'esercito statunitense per la regione indo-pacifica. Durante la visita sono stati esposti due lanciamissili terrestri, come mostra una foto pubblicata sabato dall'esercito giapponese.

Secondo Masashi Murano, ricercatore senior presso la cattedra giapponese dell'Hudson Institute, uno dei lanciatori era l'MRC, noto anche come Typhon, in in grado di lanciare l'SM-6, con una gittata di 290 miglia, e il missile da crociera Tomahawk, con una gittata di 1.000 miglia. È inoltre armato con due missili ipersonici, in grado di volare a più di 3.800 miglia orarie e di essere manovrabili, rendendo difficile per i nemici rilevarli e intercettarli. Nel caso in cui venissero effettivamente piazzati in Giappone, sia il Typhon che il Dark Eagle avrebbero un ruolo importante nella sicurezza regionale degli Usa. Nello specifico, sarebbero un complemento al missile antinave migliorato Type 12 e al missile Hyper Velocity Gliding Projectile di Tokyo.

Una minaccia per la Cina

I missili da crociera in grado di attaccare le navi potrebbero minacciare le imbarcazioni militari cinesi. Al tempo stesso i missili ipersonici sarebbero in grado di minacciare i centri di comando critici e i nodi di comunicazione in Cina, o anche gli aerei cinesi specializzati parcheggiati sulle piste o nei rifugi. Nelle prime fasi di un fantomatico conflitto a Taiwan gli aeroporti in Giappone potrebbero facilmente subire pesanti attacchi cinesi, mentre i cacciatorpedinieri statunitensi e giapponesi si concentrerebbero su missioni di difesa aerea e missilistica.

"Abbiamo scambiato spunti strategici sull'evoluzione del panorama della sicurezza nella regione indo-pacifica e abbiamo anche discusso sulla necessità di sottolineare l'importanza critica della cooperazione in materia di difesa tra (la Forza di autodifesa terrestre giapponese) e l'esercito statunitense per garantire il loro impegno reciproco nell'approfondire i legami bilaterali e rafforzare ulteriormente l'alleanza strategica", ha intanto scritto su X la Forza di

autodifesa terrestre giapponese in merito all'incontro andato in scena negli Usa. Da qui ai prossimi mesi sarà importantissimo capire se l'esercito statunitense schiererà il Typhon in Giappone, oltre a quello nelle Filippine.

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