La Cina muove una portaerei. È allarme a Taiwan: "Massima allerta"

Cresce la tensione intorno all'isola in vista del presidente taiwanese Lai Ching Te. Pechino manda navi e caccia e prepara un'esercitazione. Il punto

La Cina muove una portaerei. È allarme a Taiwan: "Massima allerta"
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Nei prossimi giorni la Cina potrebbe avviare nuove esercitazioni militari nei pressi di Taiwan, sfruttando il discorso del presidente taiwanese Lai Ching Te tenuto in occasione della festa nazionale dell’isola come pretesto per fare pressione sull’isola. Il tutto mentre cresce l'allarme per una portaerei cinese che incrociava a sud dell'isola. Secondo molti funzionari taiwanesi e numerosi analisti internazionali, che hanno messo in fila prove e spunti di riflessione a conferma della loro ipotesi.

A loro avviso, nello specifico, potrebbe concretizzarsi un’operazione sul modello delle manovre Joint Sword - 2024A andate in scena lo scorso maggio, dopo l’insediamento di Lai, con attacchi simulati e l’invio di mezzi da guerra pesantemente armati nello Stretto di Taiwan. All’orizzonte si starebbero dunque profilando le Joint Sword – 2024B.

L’ipotesi sulle nuove esercitazioni cinesi

"La nostra valutazione è che (la Cina ndr) potrebbe dare un nome alle esercitazioni esistenti e chiamarle Joint Sword - 2024B. Questa è una possibilità", ha affermato un alto funzionario della sicurezza di Taiwan, citando l'intelligence raccolta da Taiwan e le valutazioni del governo sulle probabili mosse di Pechino.

In un promemoria sulla sicurezza interna, una copia del quale è stata esaminata dall’agenzia Reuters, le autorità dell’isola ritengono che il governo cinese potrebbe attribuire la causa delle possibili esercitazioni alle "provocazioni" di Lai. La Cina ha "continuamente cercato di testare le linee rosse di vari Paesi, massimizzando le sue operazioni nella zona grigia", si legge nello stesso promemoria, riferendosi alle mosse militari che si fermano prima del combattimento vero e proprio per testare e mettere sotto pressione altri eserciti.

Altre fonti hanno un’idea diversa. La vicinanza delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e il fatto che Pechino non voglia che le tensioni a Taiwan finiscano improvvisamente sotto i riflettori internazionali, così vicino al voto, potrebbero frenare le mosse del Dragone. "Di questi tempi la Cina non ha realmente bisogno di un pretesto per organizzare delle esercitazioni di guerra attorno a Taiwan. Possono farlo quando vogliono", ha spiegato un altro funzionario.

L’allerta di Taiwan

Taiwan ha intanto posto in "allerta" le sue forze dopo aver rilevato una portaerei cinese che incrociava a sud dell'isola, ha fatto sapere in una nota il ministero della Difesa. "La portaerei cinese Liaoning è entrata nelle acque vicino al Canale Bashi ed è probabile che proceda nel Pacifico occidentale", ha fatto sapere la nota aggiungendo che l'esercito "rimane in allerta, pronto a rispondere se necessario".

Il ministero della Difesa taiwanese ha inoltre rilevato 11 aerei e otto navi militari cinesi, oltre a un'altra imbarcazione, nei dintorni di Taiwan tra le 6 del mattino di sabato (12 ottobre) e le 6 del mattino di domenica. Degli 11 aerei dell'esercito popolare di liberazione (Pla) cinese, nove hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan nella zona di identificazione della difesa aerea (Adiz) settentrionale, sud-occidentale e orientale. In risposta, Taiwan ha inviato aerei e navi militari e ha schierato sistemi missilistici costieri per monitorare l'attività dell'esercito cinese. Stando a oggi, questo mese la Cina ha inviato 150 aerei militari e 74 navi attorno a Taiwan.

La Cina ha avvertito che le "provocazioni" del leader di Taiwan Lai Ching-te provocheranno un "disastro" per il suo popolo. "Le provocazioni (di Lai) nel cercare l'indipendenza sono la causa principale dei problemi per la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e porteranno un disastro al popolo di Taiwan", ha affermato Chen Binhua, portavoce dell'ufficio cinese per gli affari di Taiwan.

Lai, in un discorso in occasione della festa nazionale dell'isola, ha promesso di mantenere "l'impegno di resistere all'annessione o all'invasione della nostra sovranità", affermando che gli sforzi di Taipei per preservare lo "status quo di pace e stabilità nello Stretto di Taiwan rimangono invariati".

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