Tagli al programma F/A-XX: cosa succede al nuovo caccia Usa

La scure dei tagli al bilancio cade anche sul programma della U.S. Navy F/A-XX per un caccia di nuova generazione imbarcato, e potrebbe metterlo a rischio

Tagli al programma F/A-XX: cosa succede al nuovo caccia Usa
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Il Ngad (Next Generation Air Dominance) dell'U.S. Air Force non è il solo progetto per un caccia di ultima generazione in sviluppo negli Stati Uniti: la U.S. Navy ha un proprio programma di sviluppo, denominato Ngf (Next Generation Fighter), per sostituire la propria flotta di aerei imbarcati ora basata interamente sugli F/A-18 “Super Hornet”.

Il Next Generation Fighter, anche noto come F/A-XX, è un programma altamente classificato pertanto ne conosciamo pochi dettagli, ma sappiamo che, come per il Ngad o per i progetti europei (Gcap e Scaf), il velivolo – anche se non è propriamente corretto parlare solo di un caccia – sarà un “sistema di sistemi”, ovvero una piattaforma di un sistema più complesso che riunirà anche droni da attacco di nuovo tipo, denominati Collaborative Combat Aircraft (Cca), già noti come “loyal wingman”.

A dicembre 2023, la U.S. Navy aveva dichiarato a Breaking Defense che l'F/A-XX aveva da poco completato la fase di perfezionamento del concetto ed era entrato in quella successiva, ovvero di “maturazione”. A quel tempo, era noto che Boeing, Lockheed Martin e Northrop Grumman erano in competizione per progettare l'aereo, mentre General Electric e Pratt & Whitney si stavano confrontando per fornire i motori. Sappiamo che Northrop Grumman, in particolare, si è ritirata volontariamente dalla competizione sul Ngad, almeno come appaltatore principale, lo scorso anno, quindi potrebbe aver deciso di concentrarsi esclusivamente sull'F/A-XX, come da tradizione per l'industria statunitense che ha fornito molti storici velivoli alla marina Usa come l'F-14.

Ora sul programma Ngf si abbatte la scure del Comitato per i servizi armati del Senato statunitense, che nella bozza del disegno di legge per i finanziamenti ai programmi di sviluppo per il 2025 ha deciso di decurtare del 90% i fondi destinati al nuovo caccia per la U.S. Navy. In dettaglio, il Comitato senatoriale autorizzerebbe solo 53,8 milioni di dollari per il programma mentre la Marina aveva richiesto 453,8 milioni nel prossimo ciclo fiscale, che inizierà il primo ottobre di quest’anno. Aviation Week è stata tra le prime a individuare la proposta di massiccia riduzione dei finanziamenti, considerando anche che la richiesta di fondi da parte dell'U.S. Navy era già inferiore rispetto agli 1,53 miliardi di dollari della proposta di bilancio per il 2024.

Il sito The War Zone ritiene che ci possa essere l'integrazione con altri fondi provenienti da fonti “riservate”, ma a questo punto occorre chiedersi se il futuro del F/A-XX e del Ngad non sia a rischio, stante le ultime rivelazioni emerse anche sul nuovo caccia per la U.S. Air Force che riferiscono della possibilità di rivederne il progetto “a ribasso” per contenerne i costi eccessivi.

Il segretario dell'Air Force Frank Kendall, a inizio luglio, aveva dichiarato che il Ngad è “vivo e vegeto” e il generale Kenneth Wilsbach, a capo dell'Air Combat Command, gli ha fatto eco, in un certo qual modo, dicendo pochi giorni fa che si aspetta di avere il vincitore della gara d'appalto tra Boeing e Lockheed-Martin entro la fine di quest'anno, ma il Congresso Usa sembra sempre meno disposto a investire risorse nei nuovi (e ambiziosi) programmi di sviluppo aeronautici per concentrarsi sul mantenimento della forza e su progetti di sviluppo già avviati da tempo e in fase di conclusione.

Pertanto allo stato attuale, e nonostante i numerosi allarmi recepiti nel recente passato riguardanti la diminuzione della capacità delle forze aeree Usa, il futuro di entrambi i programmi per un nuovo caccia – di sesta generazione – potrebbe essere incerto.

Si ha la sensazione che la politica statunitense sia rimasta “scottata” dall'esperienza fatta con il programma Jsf (Joint Strike Fighter) che ha dato alla luce il caccia omniruolo F-35 (nelle sue tre varianti). La complessità di quella macchina, l'aver concentrato caratteristiche multiruolo spinte in un solo velivolo che è anche stealth e dotato di nuove capacità di connessione sul campo di battaglia, ne ha fatto lievitare i costi di sviluppo in modo esorbitante nei primi anni, portando con sé sfide tecnologiche non indifferenti che sono attualmente ancora in fase di risoluzione.

Solo la lenta, progressiva maturazione della macchina che ne ha determinato il successo nelle esportazioni ha permesso almeno di diminuirne i costi di produzione, ma negli Stati Uniti, a quanto pare, non intendono fare lo stesso errore due volte e sembrano voler in un certo senso “ritornare al passato” sviluppando velivoli meno complessi e quindi non con un approccio omniruolo spinto.

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