"Tenete i V-22 "Osprey" a terra": la decisione del Pentagono sulle "bare volanti"

Il Pentagono ha stabilito che la versione del Boeing V-22 "Osprey" utilizzata dall'U.S. Navy non è idonea dal punto di vista operativo

"Tenete i V-22 "Osprey" a terra": la decisione del Pentagono sulle "bare volanti"
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Il V-22 “Osprey” è un convertiplano utilizzato da aeronautica e marina statunitensi nonché dal corpo dei Marines e, in alcuni esemplari, dal Giappone. Un convertiplano è un velivolo che cambia il suo assetto di volo, da verticale a orizzontale e viceversa, grazie a rotori basculanti che ruotano lungo l'asse di beccheggio permettendo così di passare dal decollo e atterraggio verticali al volo orizzontale come un normale velivolo a elica.

L'idea del convertiplano non è nuova: nella storia post Seconda Guerra Mondiale sono stati fatti diversi tentativi costruttivi secondo questo principio, ma solo gli Stati Uniti, grazie alla Bell (poi consociatasi con Boeing) sono riusciti a schierarne uno in servizio.

A portare il Pentagono verso questa scelta particolare ha contribuito il fallimento dell'operazione “Eagle Claw”: il tentativo statunitense di liberare gli ostaggi dell'ambasciata americana a Teheran nel 1980. L'esercito americano si era reso conto dopo quel disastro di aver bisogno di “un nuovo tipo di aereo, che non solo possa decollare e atterrare verticalmente, ma possa anche trasportare truppe da combattimento, e farlo a velocità”.

Il progetto dell'”Osprey” risale quindi ai primi anni '80 del secolo scorso, ma è solo a partire dal 2005 che sono entrati in servizio. Questi velivoli vengono usati principalmente dalle forze speciali e dai Marines, appunto per le particolari doti che li contraddistinguono, ma anche U.S. Air Force e U.S. Navy li hanno in servizio come trasporti tattici e aerei da collegamento: nella marina statunitense, ad esempio, la nuova versione Cmv-22B viene utilizzata per il rifornimento in mare delle unità navali maggiori, come ad esempio per portare sulle portaerei pezzi di ricambio per caccia e per la nave stessa.

Negli ultimi mesi la flotta di V-22 statunitense è stata funestata da una serie di incidenti che hanno coinvolto velivoli dei Marines e dell'U.S. Air Force: l'ultimo, avvenuto al largo delle coste del Giappone, è costato la vita di otto militari del 353° Stormo operazioni speciali dell’Usaf.

Ora anche la U.S. Navy è preoccupata per i suoi Cmv-22B, e recentemente, come riferito da The War Zone, l'Ufficio del Direttore dei test operativi e della valutazione del Pentagono nella sua relazione annuale pubblicata la scorsa settimana ha definito il velivolo “non è idoneo dal punto di vista operativo a causa di guasti di molti sottosistemi, con il sistema di protezione dal ghiaccio che rappresentava il 44% dei fallimenti totali delle missioni operative”.

I problemi al sistema anti-ghiaccio a quanto pare non sono gli unici: si cita, ad esempio, la mancanza di pressurizzazione della cabina, fattore molto limitante in quanto costringe il velivolo a volare a quote più basse quindi esponendolo a eventuali condizioni meteo avverse, che ne mettono la cellula sotto stress.

Il Cmv-22B è basato sul progetto dell'Mv-22B del Corpo dei Marines ma con diverse modifiche per supportare la missione di rifornimento delle portaerei in alto mare: maggiore capacità di carburante per estendere l'autonomia, sistema di scarico del carburante, radio ad alta frequenza per comunicazioni oltre l'orizzonte e illuminazione della cabina e del carico per facilitare carico e scarico. La suite Communications Upgrade include un collegamento dati tattico Link-16 e una connessione satellitare Iridium per migliorare le capacità durante lo svolgimento di missioni logistiche, di ricerca e salvataggio e di mobilità come parte di un Carrier Strike Group, il gruppo d'attacco di una portaerei della marina Usa.

Con la flotta di V-22 messa a terra per precauzione nelle forze armate statunitensi, la U.S. Navy è tornata ad affidare tutto il carico di lavoro per il rifornimento in mare delle sue portaerei ai vecchi C-2 “Greyhound” che però dovrebbero essere ritirati dal servizio ad agosto del 2026.

Quanto accaduto potrebbe a prima vista sembrare un inconveniente di poco conto, ma il Cmv-22B è stato pensato per operare a più lunga distanza rispetto al C-2, in quanto studiato per essere impiegato nei vasti spazi del teatro del Pacifico, e la sua capacità di operare da basi avanzate – data dall'essere in grado di atterrare e decollare verticalmente – ne fa lo strumento più efficace per il trasporto tattico in zona di guerra, al contrario del C-2 che necessita o di una portaerei o di una pista di atterraggio classica: un problema non indifferente che il Pentagono deve risolvere nel più breve tempo possibile.

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