Scoperto un nuovo sottomarino cinese: Pechino accelera la produzione di navi da guerra

Nei cantieri navali Wuchang è stato osservato un nuovo modello di sottomarino cinese a propulsione convenzionale più lungo e coi timoni a X che potrebbe montare missili da crociera

Scoperto un nuovo sottomarino cinese: Pechino accelera la produzione di navi da guerra
00:00 00:00

Recenti immagini satellitari del cantiere navale Wuchang di Wuhan, in Cina, dimostrano inequivocabilmente che la Plan (People's Liberation Army Navy) sta costruendo una nuova classe di sottomarini a propulsione convenzionale.

Le fotografie risalgono, per l'esattezza, allo scorso 26 aprile, ma sono state acquisite di recente, e alcuni analisti ritengono a buon diritto di trovarsi davanti a un nuovo tipo di battello per via di alcune caratteristiche che lo differenziano da tutti quelli in servizio nella marina cinese.

Il sottomarino, già messo in mare ma ormeggiato nel cantiere per evidenti lavori di allestimento, appare sostanzialmente più lungo di quelli della classe Type 039, e sono stati osservati nuovi timoni di poppa a X, invece dei più comuni (per la Plan) a forma cruciforme. Questa è infatti una caratteristica mai vista prima su nessun sottomarino cinese.

Utilizzando la tecnica del raffronto di immagini satellitari precedenti, è stato possibile stimare la lunghezza del nuovo battello, che dovrebbe misurare tra gli 83 e gli 85 metri, ovvero tra i 6 e gli 8 metri in più rispetto alla lunghezza di un Type 039A, che ha un dislocamento di circa 3600 tonnellate in immersione.

Osservando la lunghezza maggiore dello scafo, l'esperto H.I. Sutton suggerisce che potrebbe essere determinata dall'aggiunta di un sistema di lancio verticale (Vls – Vertical Launch System) per missili. Questa soluzione permette a un sottomarino di lanciare vettori da crociera o balistici restando immerso, evitando così di utilizzare i tubi lanciasiluri per lanciare ad esempio missili antinave.

È piuttosto raro vedere un battello a propulsione convenzionale dotato di Vls, ma ultimamente la cantieristica si sta avviando verso questa soluzione per avere unità sottomarine capaci di svolgere un più ampio spettro di missioni: senza citare i già noti sottomarini sudcoreani della classe Dosan Ahn Changho, anche il Giappone ha mostrato lo scorso anno un concept di un battello dotato di questo sistema.

Allo stesso tempo, la lunghezza aggiuntiva dello scafo, così come la nuova configurazione del timone, potrebbero anche essere collegate a un nuovo tipo di impianto di propulsione basato su batterie al litio. Queste batterie hanno una maggiore durata e offrono una ricarica più rapida nonché hanno una resistenza maggiore quando il battello va ad alta velocità in immersione. Si specula che quel compartimento aggiuntivo possa anche ospitare apparecchiature di sorveglianza o diversi tipi di equipaggiamento per missioni speciali, forse correlati a operazioni segrete tra cui infiltrazione/esfiltrazione.

Tornando alla configurazione del timone a X, essa offre una manovrabilità, un'efficienza e una sicurezza migliori e aiuta anche a ridurre la firma acustica generale del battello, inoltre questa soluzione è particolarmente adatta per operazioni in bacini ristretti o poco profondi, come ad esempio il Mar Cinese Orientale o quello Meridionale, che come sappiamo sono al centro di tensioni internazionali.

Al di là delle speculazioni sull'allungamento del battello, quello che è certo è che la cantieristica navale della Rpc (Repubblica Popolare Cinese) sta facendo passi da gigante per soddisfare la richiesta del Politburo di avere una marina militare d'altura entro il 2045 capace di gareggiare contro quella statunitense.

I cantieri cinesi stanno da tempo sfornando unità da guerra a un ritmo accelerato che ha permesso, pochi anni or sono, alla Plan di surclassare numericamente la U.S. Navy. Recentemente, ad esempio, è stata varata la terza portaerei, di una classe totalmente nuova rispetto alle precedenti (più grande e con catapulte e ponte angolato) e a quanto pare ne è in costruzione anche una quarta. Oltre all'alto numero di unità di superficie (soprattutto cacciatorpediniere e fregate), la Rpc si sta concentrando su quelle subacquee anche a propulsione nucleare, per rafforzare la sua capacità di deterrenza atomica.

Come sempre accade, costruire una marina militare numericamente grande non significa avere una marina militare in grado di combattere efficacemente: una flotta da guerra è fatta per prima cosa di equipaggi, che devono essere ben addestrati e affiatati e sapere come operare in mare, che sia in ambito costiero o

d'altura. Questo si ottiene solo con l'esperienza, che si matura a fatica e lungamente in tempo di pace, e sappiamo che la Rpc, da questo punto di vista, si è appena affacciata sui mari rispetto ad altre marine militari.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica