Testate nucleari e "munizioni speciali": il segnale di Mosca che preoccupa la Nato

Il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato che, nella terza fase delle manovre, i soldati si sono addestrati nell'equipaggiare vettori e velivoli con missili dotati di testate speciali e atomiche non strategiche

Testate nucleari e "munizioni speciali": il segnale di Mosca che preoccupa la Nato
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È entrata nel vivo la terza fase delle esercitazioni militari interforze russe per l’utilizzo di armi nucleari non strategiche. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa di Mosca, citato da Ria Novostoi, i soldati impegnati in queste manovre si sono addestrati a equipaggiare missili con “munizioni speciali”.

Durante la terza fase in corso dell'esercitazione delle forze nucleari non strategiche, il personale delle formazioni missilistiche dei distretti militari meridionale e centrale ha risolto il problema dell'equipaggiamento dei veicoli di lancio con munizioni speciali per l'addestramento e ha occupato aree di posizione designate per condurre lanci elettronici”, ha dichiarato il dicastero della Federazione. Si sono anche svolte esercitazioni con velivoli dotati di missili armati con testate atomiche, con l’obiettivo di “mantenere la preparazione delle truppe e degli armamenti delle unità nucleari non strategiche russe per portare a termine missioni di combattimento”.

La prima fase delle esercitazioni nel distretto militare meridionale era iniziata il 20 maggio scorso, mentre la seconda si è svolta a partire dal 10 giugno. Il ministero della Difesa di Mosca ha diffuso dei video per segnalare l’inizio delle operazioni, in cui si possono vedere sistemi Iskander-M e Iskander-K, bombardieri Tupolev armati con vettori da crociera Kh-22/32 e caccia MiG-31K dotati di missili ipersonici Kinzhal.

Queste manovre, che vengono effettuate periodicamente dalla Russia, sono state viste da alcuni osservatori internazionali come un messaggio rivolto all’Occidente e in particolare alla Francia, il cui presidente Emmanuel Macron ha affermato più volte nei mesi scorsi che, nel prossimo futuro, potrebbe diventare necessario schierare soldati Nato a sostegno dell’Ucraina. Da quando è iniziata la guerra con Kiev, inoltre, il Cremlino ha agitato più volte lo spettro delle armi nucleari in caso di conflitto diretto con il blocco a guida Usa, accusato di voler trascinare il mondo verso l’escalation con il suo costante supporto alla nazione invasa nel 2022.

Protagonista di queste minacce è stato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev, che ha indicato la distruzione della Nato e dell’Ucraina come unica conseguenza possibile al processo di adesione di Kiev

al Patto atlantico. Altri alti ufficiali e funzionari della Federazione hanno rilasciato dichiarazioni simili da quando gli Stati Uniti hanno annunciato la loro volontà di schierare missili a lungo raggio in Germania a partire dal 2026.

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