Un'armata pan-nordica: prende forma il piano anti-russo alternativo alla Nato

I Paesi del Nord Europa non potrebbero competere singolarmente con Mosca, ma unendo le loro industrie della Difesa possono costruire un dispositivo militare di prim'ordine

Un'armata pan-nordica: prende forma il piano anti-russo alternativo alla Nato
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La minaccia di un’aggressione russa e l’incertezza riguardo all’impegno degli Stati Uniti nella Nato hanno provocato un cambiamento di paradigma nei Paesi nordici. Nazioni che per molto tempo hanno lasciato la difesa in secondo piano si stanno imponendo come modelli del riarmo europeo, un vero e proprio “piano B” nel caso in cui l’Alleanza atlantica dovesse dissolversi.

Prese singolarmente, Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia non potrebbero competere con l’armata di Mosca, ma unendo le loro forze in un esercito pan-nordico possono sopperire alle mancanze individuali e creare un dispositivo bellico di prim’ordine, sorretto da un’economia robusta. Come riportato dal Wall Street Journal, la Svezia produce i jet da combattimento JAS 39 Gripen, pensati per operare su piste corte e contrastare gli aerei russi, i carri armati Stridsvagn 122, tra i più avanzati al mondo, e i CV90, tra i migliori veicoli da combattimento per la fanteria. La Norvegia possiede capacità marittime di sorveglianza e belliche nell’Artico. Le forze speciali danesi hanno accumulato esperienza in decenni di operazioni nelle zone più pericolose dell’Afghanistan e dell’Iraq. Infine, la Finlandia ha uno dei più grandi eserciti e forza d’artiglieria pro capite in Europa.

Il Paese può mobilitare circa 280mila soldati in settimane, e circa un cittadino su sei (900mila) è un riservista. In caso di guerra, il resto della popolazione non combattente potrebbe trovare riparo in bunker sotterranei. Una forza notevole, dunque, che sarebbe ulteriormente rafforzata dall’esercito svedese, che prevede sia la coscrizione obbligatoria, sia una selezione durissima per i candidati, con migliaia di giovani respinti ogni anno. Un processo, questo, che rende l’armata di Stoccolma una forza d’élite.

“I Paesi nordici hanno una politica di sicurezza unificata per la prima volta dall'Unione di Kalmar nel 1400”, ha dichiarato Jens Stoltenberg, ex segretario generale della NATO e ora ministro delle Finanze della Norvegia. “Hanno riconosciuto l'importanza di approfondire la loro cooperazione militare in un modo che non si vedeva da secoli”.

“Collegare le nostre industrie della difesa è un segnale molto forte”, ha aggiunto Anna Wieslander, direttrice per il Nord Europa del think tank Atlantic Council, sottolineando anche l’importanza di

continuare a potenziare l’esercito ucraino attraverso invii di equipaggiamento bellico e investimenti nell’industria degli armamenti, in modo che Kiev possa svolgere una funzione di deterrenza contro la Russia.

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