Scarpino a tutto gas(ssificatore). Nonostante le proteste che anche ieri pomeriggio non sono mancate in aula Rossa a Palazzo Tursi. Hanno iniziato per primi i precari dell'Amiu. Poi, quelli di Quattroerre, la società mista pubblico-privata che si occupa della raccolta differenziata a Genova. Il Comune ha deciso di reinserire in Amiu la società entro fine anno e i lavoratori temono di essere lasciati fuori dall'operazione. Poi, ancora, i rappresentati del comitato «Per Scarpino». Quelli che il gassificatore, ormai da anni, non lo vogliono. «È incivile bruciare spazzatura in cima a un monte vicino agli acquedotti dei genovesi - dice Felice Airoldi, portavoce del comitato -. Ma abbiamo fermato quello che fu il modello Brescia, quattordici anni fa, e fermeremo anche questo, non è un problema».
Ma il bilancio, soprattutto per quanto riguarda la raccolta differenziata, è positivo per l'assessore Carlo Senesi. «La città risponde bene alla raccolta - dice l'assessore -: entro due anni tutta Genova sarà servita dalla raccolta differenziata spinta». «Ci parlano di raccolta differenziata - dice Lilli Lauro, consigliere comunale del Pdl - ma ci propongono ancora due anni per distribuire le campane in tutta la città. Le campane ci sono già, bisogna studiare un piano preciso per installarle. Sono ancora troppi i cittadini che non le hanno neppure vicino al portone di casa».
Eppure il gassificatore, i cui lavori partiranno nel 2012 per essere completati entro il 2015, non piace neanche a sinistra: «Diciamo no al progetto presentato da Amiu e dal comune - dice Antonio Bruno, capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio comunale -, perché il piano che avevamo pensato noi per i rifiuti prevedeva una raccolta differenziata veramente spinta, arrivando al 70 per cento. A quel punto, il rimanente poteva essere bio-trattato, senza bisogno di incenerire nulla».
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