Dimmi come piange e ti dirò cosa pensa Così parla il neonato

Una violinista svela i messaggi nascosti nei gemiti dei bimbi. E il dvd con le «lezioni di lingua» va a ruba

Silvia Kramar

da New York

Fin da bambina, Priscilla Dunstan possedeva un orecchio musicale molto particolare: le bastava ascoltare una sinfonia di Mozart una volta e già riusciva a suonarla col violino. Suo padre, direttore del centro educativo sperimentale dell’Università di South Wales, in Australia, aveva scoperto che Priscilla possedeva una straordinaria memoria «fotografica» per i suoni. Per anni poi la Dunstan aveva girato per il mondo come violinista di successo, senza mai dimenticarsi che da bambina aveva preferito trascorrere i pomeriggi in una sala del Conservatorio piuttosto che giocando al parco coi coetanei, perché per lei i rumori erano una fonte di gioia ma anche di ansia. Immaginarsi quindi l’incredibile stress cui è stata sottoposta quando ha messo al mondo un figlio che non smetteva mai di piangere.
Come lei milioni di genitori, che di fronte al vagito incontrollabile di un neonato si disperano: sta male, ha caldo, è infelice? Sono solo alcune delle ipotesi senza risposta che padre e madre si pongono di fronte alle lacrime di un bambino. Ma per lei quel pianto era una vera e propria sfida. «Tom dormiva per quindici minuti. Poi si svegliava e cominciava a urlare. Per tutta la notte. Un vero inferno», ha spiegato. Il pediatra le ha consigliato di prendere un taccuino e descrivere al meglio il suono di quel pianto: per lei, dotata di finissimo orecchio musicale, s’era aperto un mondo di singolari scoperte: «Sono riuscita a decifrare cinque tipologie di vagito, cinque suoni distinti con cui il mio piccolino cercava di comunicarmi varie necessità impellenti».
Dopo anni di ricerche, l’australiana sta per lanciare sul mercato americano un dvd intitolato The Dunstan Baby Language. Il filmato si candida a diventare famoso come l’indimenticabile Bibbia pediatrica del dottor Spock di Star Trek. I genitori potranno ascoltare e memorizzare le cinque tipologie di pianto scoperte dalla violinista la cui teoria ha affascinato anche la regina dei talk-show americani, Ophra Winfrey, che l’ha invitata al suo spettacolo pomeridiano. Prima di piangere in maniera ostinata e disperata, secondo la Dunstan i neonati emettono un suono che può indicare una gamma di sensazioni che va dal bisogno di sonno alla sensazione di fame, dal mal di stomaco a una situazione di scomodità provocata, per esempio, dalla posizione del passeggino o da un pannolino messo male.
«Il primo suono che sono riuscita a decifrare con Tom era un “Neh” molto particolare», spiega Priscilla Dunstan, il cui dvd è già stato prenotato negli Stati Uniti da migliaia di famiglie. «Cercava di dirmi che aveva fame...». Quando suo figlio aveva 10 settimane, la violinista ha trascorso interi pomeriggi allo shopping center, ascoltando gli altri bambini.
Il nuovo metodo diventerà probabilmente famoso come un’altra scoperta, che risale a qualche anno fa: i neonati riuscirebbero a comunicare a gesti con il linguaggio dei sordomuti. Oggi migliaia di mamme americane insegnano ai loro piccoli quell’elementare forma di interazione.
A riprova della validità del metodo Dunstan, le fortunate madri che hanno partecipato ai primi esperimenti dicono di riuscire a decifrare il pianto dei loro piccolo.

«Tutta la paura, lo stress che mio marito e io avevamo quando nostro figlio cominciava a urlare, ora non ci sono più», ha dichiarato Lis Ranta al New York Post, che ha paragonato la ricerca della violinista alla scoperta del Codice Da Vinci: «Il suo dvd ci ha cambiato la vita».

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