Il diritto di avere paura

Abbiamo il sacrosanto diritto ad avere paura. Se scricchiola il tetto della casa, un esperto mi deve dire se si tratta di un problema irrilevante o se devo temerne il crollo. Mi passerà la paura o continuerò ad averla in relazione alla fiducia che ho per l’esperto.
Prodi sbofonchiando e Rutelli sorridendo ci vengono a dire che si tratta di una propagandistica montatura elettorale gli annunci sulla pericolosità del nostro Paese (almeno fino alla metà di giugno) a causa di manifestazioni violente e possibili attentati.
Insomma, ad ascoltare loro dovremmo stare tranquilli e comprendere che, essendo in periodo elettorale, si sfruttano tutte le occasioni buone per tirare l’acqua al proprio mulino. Ma i due dell’Ulivo dimenticano che il campanello d’allarme non l’ha suonato la Casa delle libertà, ma il Dipartimento di Stato americano, che ha parlato di pericolo sia in Italia, sia in Francia, per i propri cittadini che si trovano qui e lì.
Dunque, nessuna propaganda elettorale da parte della Casa delle libertà ma una preoccupazione del governo americano per i propri cittadini che, notoriamente, hanno diritto ad avere paura e pretendono dal Dipartimento di Stato informazioni certe per la propria sicurezza. Se infatti capitasse loro qualcosa di inatteso e imprevisto, l’opinione pubblica americana scatenerebbe un finimondo di proteste contro il governo.
Il pericolo di manifestazioni violente e attentati non è una fantasia della propaganda elettorale del centrodestra, ma una reale possibilità denunciata dal governo americano. Abbiamo il sacrosanto diritto ad avere paura.
Ma non c’è soltanto il pericolo per la propria incolumità fisica: c’è anche il rischio di venire rapinati del proprio portafoglio. Tasse sui Bot e sui risparmi. Naturalmente il duo Prodi-Rutelli sbofonchiando e sorridendo ci dicono che è tutta una balla della propaganda del centrodestra e che loro quelle tasse non le metteranno mai. Il fatto è che se i politici della Casa delle libertà hanno una colpa, è quella di non aver letto bene il programma dell’Unione di sinistra. Bene invece l’hanno letto i commercialisti e gli operatori finanziari: loro hanno fatto quattro conti e hanno lanciato l’allarme sulle future tassazioni dei Bot che è un punto importante del programma della sinistra. Ora, finalmente e in ritardo, il centrodestra ha cominciato a informare i cittadini della futura rapina dei loro risparmi qualora andasse al governo la sinistra.
Abbiamo il sacrosanto diritto ad avere paura per ciò che potrebbe succedere ai nostri quattrini. Come, d’altra parte, si può credere nelle rassicurazioni dei leader di centrosinistra? Si ricorderà che il trio della rapina legale, Amato, Prodi, Visco, avevano già messo le mani sui risparmi degli italiani nel ’92, rubando direttamente i soldi dal conto corrente; nel ’96, mettendo l’eurotassa; nel ’98 con l’Irap. La loro fedina penale è sporchissima, piena zeppa di reati contro i contribuenti.
È naturale e doveroso avere paura, e chi critica questo stato d’animo dovrebbe interrogarsi sulle risposte politiche da dare alle paure dei cittadini. Torna l’esempio del tetto di casa che scricchiola. Ho fiducia nei politici che intendono rassicurarmi e che mi dicono che sbaglio a temere l’introduzione di tasse sui miei risparmi? In fondo, è facile dare la risposta. Il rapporto del cittadino con il politico è essenzialmente fiduciario: se credo in lui, se mi ha dato prova di correttezza nel suo modo di pensare e di fare, posso stare tranquillo, la mia delega politica è in buone mani. Devo fare una semplice riflessione e limitarmi ad usare un po’ di memoria.

Cosa mi viene in mente? Innanzitutto che i politici di sinistra hanno il vizio di accendere i fuochi della protesta di piazza e poi di nascondere la mano dando la colpa ad altri; poi che non sarebbe la prima volta che politici di sinistra ci rubano i risparmi in nome di una giustizia che è solo nelle loro teste. È allora così da fessi avere paura che vinca il centrosinistra?

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