Morto Panseca, architetto del Psi

Disegnò il garofano e la Piramide di Craxi

Morto Panseca, architetto del Psi
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Filippo Panseca è morto ieri a 84 anni a Pantelleria, isola che aveva scelto ormai da una cinquantina d'anni come dimora e dove aveva allestito un piccolo museo. Palermitano d'origine, è considerato uno dei padri della computer art, una forma artistica che usa la tecnologia digitale come parte del processo creativo: agli inizi degli anni Novanta, è il fondatore della prima cattedra italiana in questa disciplina all'Accademia di Brera di Milano. Artista poliedrico, come scenografo ha collaborato con La Scala di Milano, con la Rai, con Mediaset e come designer ha lavorato, tra gli altri, per Kartell e Fiorucci. Panseca è soprattutto noto per essere stato «l'artista dei socialisti», del Psi di Bettino Craxi in particolare: porta infatti la sua firma il garofano rosso stilizzato al centro del simbolo elettorale del partito e suoi sono i monumentali allestimenti dei congressi socialisti degli anni Ottanta. Divenne celebre, e molto discusso, quello per il 45esimo congresso, all'ex Ansaldo di Milano: era il 1989 e Panseca ideò una sorta di mega piramide multimediale, avveniristica per l'epoca, installata sul palco da cui parlava Craxi. Di lui il grande critico Pierre Restany disse: «Filippo Panseca è il maestro del riciclaggio planetario della comunicazione».

Eclettico e infaticabile, negli anni Novanta Panseca brevettò «Swart Art O Mat», un distributore automatico di opere d'arte, esempio di massima automatizzazione del fare artistico mentre dal Duemila si è concentrato sul rapporto tra arte, tecnologia e ambiente. Tra i suoi ultimi lavori realizzati, ci sono infatti opere d'arte fotocatalitiche che, grazie a speciali applicazioni di nanotecnologie attivate dalla luce, funzionano come depuratori dell'aria circostante.

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