Il brusco calo della temperatura, come quello in corso in questi giorni, è accaduto una sola volta negli ultimi dieci anni. Era il 18 ottobre 2007: tutta colpa di una discesa di aria fredda dal Nord Europa. La parentesi polare durò fino al 22, poi il termometro iniziò a risalire.
Questo repentino raffreddamento dell'aria (domani la giornata più rigida, ma venerdì so torna alla normalità), si deve a «un corridoio di aria fredda stretto fra un'area di alta pressione a Ovest e un mulinello di bassa pressione a Est», spiega il meteorologo Andrea Giuliacci, del Centro Epson Meteo. «Il corridoio - prosegue l'esperto - trascina aria fredda dalle regioni polari verso l'Italia». Per questo l'inizio dell'autunno, di solito decisamente mite, si è trovato a diventare improvvisamente un anticipo dell'inverno. «È un evento raro, ma non eccezionale», osserva.
«È vero che il calo della temperatura è stato molto brusco, ma è anche vero - dice ancora - che avvertiamo un freddo intenso sia perchè in pochi giorni siamo andati al di sotto delle medie stagionali, sia perchè il vento ha giocato la sua parte sottraendo umidità alla pelle, e quindi calore». Alla fine, quindi, lo sbalzo di temperatura sembra più intenso di quello che sia realmente». Domani dunque sarà il giorno più freddo di questo anticipo d'inverno. In Abruzzo nevicherà ancora sopra i mille metri, così come su tutto il versante adriatico dell'Appennino centrale. «Domani assaggeremo un po' di inverno - continua Giuliacci -. Le temperature saranno infatti quelle tipiche di novembre, con massime di 14 gradi a Milano, 15 a Roma e 17 a Napoli, e con minime comprese fra 4 e 7 gradi. Torneranno comunque a risalire già da venerdì e nel fine settimana.
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