Serata di scienza a caccia di alieni

C'è voglia di altri mondi, esseri viventi che abitano luoghi diversi dell'universo, gli «alieni» che la letteratura e il cinema, tra Et e Star Wars, per citarne solo i due forse più popolari, hanno immaginato in innumerevoli modi. Struggente, per restare tra noi, Eugenio Finardi e la sua «Extraterrestre», in cui l'autore chiede all'alieno di portarlo via con sé. Sogno o presagio? Ormai un decennio fa l'allora direttore della Specola Vaticana, padre Funes, spiegò sull'Osservatore romano che, in base agli studi di astrobiologia, è possibile che abbiamo anche «fratelli extraterrestri» creati da Dio.

Domani sera, 14 novembre, alle nove, l'ufologia sarà al centro di un incontro al Civico Planetario Ulrico Hoepli dei Giardini di Palestro, in occasione dei «Giovedì universitari», serate pensate soprattutto per studenti che vogliano approfondire temi scientifici: sì, il tema della serata è la ricerca di vita extraterrestre.

Era il 16 novembre del 1974, cinquant'anni fa, quando il radiotelescopio di Arecibo, allora il più grande del mondo, "scrisse" un messaggio radio e lo mandò a vagare nello spazio, per cercare una relazione con possibili civiltà aliene. Approfittando dell'anniversario, si ripercorreranno i tentativi umani di comunicazione interstellare, proseguiti negli anni non solo nei romanzi di fantascienza, ma anche in modo più concreto, quale il «brindisi per extraterrestri» del 1983.

La domanda al centro dell'incontro è se questa ricerca dell'alieno abbia reali possibilità di successo. A curare la serata Davide Cenadelli, dell'Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d'Aosta, laureato in Fisica e con un dottorato di ricerca all'Università di Milano.

All'Osservatorio valdostano si occupa della ricerca di pianeti extrasolari e di fotometria e spettroscopia stellare, oltre che di storia e filosofia della scienza, in particolare di sviluppo storico-scientifico dell'astrofisica stellare nel XX secolo e di didattica e divulgazione per scuole e pubblico.