Parigi Nel giorno della Di Martino, Fabrizio Donato ha conquistato la medaglia dargento nel salto triplo (e lItalia chiude settima nel medagliere). Loro è andato al francese Teddy Tamgho con la misura di 17,92, nuovo record del mondo. Lazzurro ha però segnato il nuovo primato italiano con 17,73. Bronzo al romeno Marian Oprea (17.62). Daniele Greco ha chiuso in ottava posizione.
Nonostante la bella gara, nonostante la medaglia, nonostante il record italiano, Donato non è contento. «L'unica cosa che posso dire» spiega «è che ho perso il mio titolo europeo. Avrei potuto fare meglio». Lazzurro fa riferimento alloro conquistato nel 2009 a Torino. «Purtroppo il mio quinto salto era molto lungo, ho sbagliato la chiusura. Avrei potuto veramente vincere l'oro. Ma non posso lamentarmi perché ho migliorato il mio personale due volte». Quindi si sfoga: «Negli ultimi sette mesi non ho fatto altro che allenarmi, allenarmi, allenarmi - racconta questo laziale di 34 anni, che gareggia per le Fiamme Gialle - Il pubblico francese è stato grandioso perché faceva il tifo per tutti. Mia figlia Greta e mia moglie Patrizia sono qui in tribuna, sono molto orgoglioso di loro: ho una grande famiglia».
Insomma, sensazioni contrastanti. Perché Fabrizio ha perso il titolo ma ha trovato largento migliorando due volte (17.70 e 17.73) il precedente primato italiano, che gli apparteneva, guarda caso centrato proprio due anni fa agli europei indoor di Torino con 17.59.
Gara dunque combattuta, misure di tutto rispetto (la sua è lottava prestazione mondiale al coperto) che hanno costretto il vincitore Tamgho a migliorare il proprio record del mondo.
Tornando agli azzurri, quarto posto con rischio di squalifica (invasione di corsia) per Emanuele Di Gregorio nei 60 piani con 659 (a un centesimo dal francese Lemaitre), oro a Francis Obikwelu in 653 davanti all'inglese Dwain Chambers (6'54) e quarto posto anche per la 4x400 femminile con Arcioni, Spacca, Bazzoni e Milani (3'33"70). Oro alla Russia in 3'29"34 davanti a Gran Bretagna e Francia.
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