Donne e colori in plexiglass

Andrea Indini

L'ultimo esperimento new pop di Guido Averna lascia letteralmente senza parole: arte e lana si intrecciano per dar vita a un nuovo concetto artistico che supera i canoni finora esplorati. Dopo il successo avuto con la mostra «Un filo ci unirà» - ospite dell'evento curato da Philippe Daverio a Biella, «Sul filo della lana» - la galleria «Spazioinmostra» presenta l'ultima personale su Averna, «Donne in colore».
Venti ritratti di donne su plexiglass, il materiale più adatto al mondo a esaltare la lucentezza dei colori, rendere armonioso l'impatto con le immagini e accendere l'entusiasmo del messaggio. Nell'ampia galleria di via Cagnola, i quadri in stile new pop di Guido Averna si fonderanno al cashmere e ai filati di Barbara Jarach: le donne dell'artista si vestono di passione e nuovi colori, totalmente ispirate alla nuova collezione di Hampshire. Tratti essenziali, tinte sgargianti, linee e contorni definiti.
Solo così l'autore può realizzare le sue «eroine» sotto ogni aspetto della loro vita, andando così a cogliere il momento banale, l'espressione facciale o l'istante fulmineo. In questa esposizione, che si terrà fino al 28 ottobre, le fanciulle di Averna si mostrano arrabbiate, gioiose, provocanti, riflessive, introverse, perplesse e sempre eleganti.
Il percorso artistico del pittore ha avuto ritmi molto serrati quasi seguisse l'immediatezza comunicativa delle sue tavole. All'inizio, la sua espressione artistica fu qualificata dai critici (tra questi anche lo stesso Daverio) come «metapubblicità», perché giocava sul cortocircuito logico tra l'immagine e la parola che molto spesso diventa semplice morfema inserito nelle nuvolette dei cartoon. Così «gasp», «crash» o «blob» diventano spassionate didascalie alle immagini.
In questo approccio respira la personalità di Averna che prima di dedicarsi alla pittura ha praticato il giornalismo. L'autore è riuscito così a unire la scrittura, che dà struttura logica alle incongruenze della nostra vita, e la fotografia, che invece dà forma e inquadratura. Nel 2002, i lavori di Averna erano in smalto su cartone ordinario e invadevano senza tregua i locali di tendenza in zona Ticinese (Le biciclette in primis). Poi i primi contatti con i galleristi e l'esposizione alla Triennale, l'incontro con il mondo della moda, le immagini richieste dai magazine e le mostre in giro per il Bel Paese.

Infine l'incontro con Hampshire, la linea di maglieria creata da Barbara Jarach che, nel 1995, è stata capace di ritagliarsi uno spazio prestigioso tra le grandi firme offrendo una produzione di altissima qualità nei filati e nelle rifiniture. La galleria «Spazioinmostra» (via Cagnola 26), recentemente aperta da una giovane ed apprezzata restauratrice, Federica Ghizzoni, esporrà gli ultimi lavori di Guido Averna. Informazioni allo 02-3310.5921.

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