Soldati, armi e ricordi di guerra saranno i protagonisti della rassegna «La Storia in Piazza». Dopo il successo della prima edizione dedicata a «La nascita delle nazioni», quest'anno, dal 14 al 17 aprile, nella splendida cornice di Palazzo Ducale, storici, scrittori, filosofi e registi provenienti da tutta Europa discuteranno dell'«Invenzione della guerra». L'immenso e polveroso libro della storia, per quattro giorni, si aprirà per mostrare pagine di un passato crudele che nelle vicende militari e nella trasformazione degli eserciti e delle armi ha segnato la nostra cultura. Ma si potrà anche osservare l'altra faccia dei conflitti, con i suoi processi di pacificazione, i tribunali contro i genocidi e i crimini di guerra, fino alla difficile affermazione dei diritti dell'uomo. Un passato intenso e spesso crudele che purtroppo oggi torna ad essere attuale. «La guerra in Nord Africa e la situazione difficile che si sta vivendo in Giappone - commenta Luca Borzani, presidente della Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale - ci devono far riflettere. Il passato spesso si intreccia con il presente. Questo è il segno di come la storia, che ci sembra così lontana, alla fine sia presente nel tessuto che segna la nostra contemporaneità. Lo scorso anno La Storia in Piazza ha riscosso un notevole successo con la partecipazione di 20mila persone. In qualche modo durante la scorsa edizione della rassegna abbiamo anticipato i 150 anni dell'Unità d'Italia, mentre quest'anno involontariamente ci ritroviamo in un contesto di straordinaria attualità. Il tema di apertura della rassegna infatti sarà dedicato al dramma di Hiroshima. La guerra ci è sembrata quindi un elemento centrale per riflettere sul passato, sul presente e sul futuro». Incontri, dibattiti e tavole rotonde con ospiti illustri, serate di spettacolo, mostre, un concorso internazionale per giovani illustratori, rassegne di cinema e video, giochi collettivi, presentazioni di libri e attività organizzate per le scuole animeranno gli spazi di Palazzo Ducale. «L'invenzione della Guerra» sarà un excursus storico che partirà dalle guerre dinastiche all'irruzione delle guerre di massa e totali del Novecento civile alle cosiddette guerre invisibili dell'età della globalizzazione.
«Il tema della guerra - spiega Antonio Gibelli, docente di Storia contemporanea all'Università di Genova - è uno di quei temi dai quali non si sfugge perché ha una tremenda profondità. Le guerre non si possono dominare e sfuggono dal controllo persino di chi le scatena. In questo sono molto simili alle catastrofi naturali come quella accaduta in questi giorni in Giappone».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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