"Con le due bandiere sul palazzo dell'Aci festa per tutta Milano"

Interista sfegatato per tradizione familiare "Lo stadio? Va rimodernato, ma deve restare dov'è. Lì sono state scritte pagine di storia"

"Con le due bandiere sul palazzo dell'Aci festa per tutta Milano"

Geronimo La Russa, ha messo le bandiere di Milan e Inter sul palazzo dell'Aci di cui è presidente.

«Sono interista, di famiglia sfegata interista, però ho lavorato per diversi anni come avvocato del Milan. Quindi sono felice per la mia città che torna a essere protagonista, esattamente come venti anni fa. Oggi festeggiamo il calcio, ma in una settimana speciale in cui il mondo guarda a Milano per il design. Noi dell'Aci abbiamo voluto fare omaggio a Milan e Inter con le loro bandiere e con la nostra perché siamo parte del movimento sportivo milanese, siano Collare d'oro del Coni e siamo organizzatori del Gran Premio d'Italia di Formula 1. E vogliamo che la nostra sede di corso Venezia sia la casa dello sport, tanto che ospitiamo il comitato organizzatore dei Mondiali di scherma che ci saranno a luglio a Milano. Ci sembrava giusto celebrare.

E lei dove ha «celebrato» le partite di Champions?

«A casa, con le mie bambine che hanno 5 e 7 anni. E la grande è diventata sfegata anche lei».

Si continua a tramandare la fede interista.

«Esatto e ora mia figlia ha espresso il desiderio di andare allo stadio. Se tutto va bene, ripeto, se-tutto-va-bene le ho detto che potremmo fare un viaggio in Turchia, il 10 giugno a Istambul, per la finale. Ma solo se ci va l'Inter. In ogni caso andrà bene per la città di Milano perché questa è una vittoria dello sport, quello italiano. Ai quarti c'era anche il Napoli, insomma è l'ennesima occasione di rendere Milano protagonista. Ed è una bella occasione per lo stadio di San Siro, mi fa molto piacere che dentro quelle mura si scrivano importanti pagine di storia calcistica. Io nel 2016 ero nel cda e partecipai alla finale di Champions dove non giocavano squadre milanesi, però il protagonista era San Siro. E mi fa particolarmente piacere che lo sia ancora».

Ecco, a proposito di stadio... da che parte sta?

«Io sono per una valorizzazione dello stadio di San Siro. Così come per l'autodromo di Monza che ha cento anni e lo abbiamo rinnovato per renderlo protagonista per altri cento. Così deve essere anche per un impianto che deve essere rimodernato: almeno una delle due squadre deve restare lì, poi l'altra può andare dove ritiene meglio. Ci sta che squadre moderne vogliano un altro stadio».

Ma San Siro deve restare.

«Lì si sono scritte le pagine gloriose di sport, è un simbolo di Milano. Io ci sono particolarmente affezionato e sono convinto che possa, esattamente come per Monza, esprimere ancora tanto. Il calcio fa parte della storia, delle passioni dell'Italia: registro con piacere tre squadre ai quarti, due in semifinale, una in finale, l'anno scorso con la Roma che ha vinto la Conference league: il nostro calcio insomma non sta molto male. Diciamo che potrebbe stare meglio, ma mi piace guardare il bicchiere dalla parte del mezzo pieno»

Qual è la sua formazione ideale in campo contro il Milan?

(silenzio) «Domanda difficile...

Lautaro e Barella sono imprescindibili ma non vorrei entrare troppo nel calcistico perché porta sfortuna. Sa com'è, non bisogna mai dire gatto.... Odio quelli che all'ultimo minuto dicono ah è andata. L'abbiamo vista anche stavolta».

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