Due «scrittori per caso» ma di successo

Uno, si è conquistato la fama grazie a Eureka Street (Fazi editore), l’altro, è l’australiano che ha stregato Johnny Depp che farà un film tratto da Shantaram. Sono Robert McLiam Wilson e Gregory David Roberts, protagonisti del Festival delle Letterature (questa sera alla Basilica di Massenzio, ore 21). Non si erano mai incontrati prima, né si erano reciprocamente letti: «C’è tanto da leggere ancora - dice McLiam Wilson -, devo ancora finire Puskin». «È una vita - replica Roberts - che sogno di partecipare a un festival dove scambiare impressioni coi colleghi e incontrare platee di gente». Eppure, qualcosa in comune ce l’hanno, questi due autori. Oltre a «non sopportare» il post-modernismo, che considerano «la morte» della letteratura, e a stimare Salman Rushdie, il più grande scrittore di lingua inglese, sono due outsider della scena letteraria. Due figure dall’esistenza quasi leggendaria. «È vero che a 15 anni sono scappato di casa. Sono stato costretto, altrimenti mio zio mi avrebbe sparato, e l’avrebbe fatto perché mia madre gliel’aveva chiesto - racconta MacLiam Wilson -. Perché uscivo con una ragazza protestante». Poi c’è stata l’esistenza da homeless: «Un’esperienza che consiglio vivamente solo entro i 17 anni. È un modo per conoscere meglio la città». E prima, a sette anni, il ricovero forzato dallo psicanalista perché rubava e leggeva libri di Stendhal, Eliot, Thackery: «Venivo da una scuola che non era riuscita a sfornare un solo bambino che leggesse bene. Sapevo leggere ma mantenevo il segreto: avevo intuito che la cosa rischiava di essere compromettente».


È in Shantaram (uscito due anni fa per i tipi di Neri Pozza), le cui riprese del film con Depp inizieranno nel prossimo autunno, che Roberts racconta la sua epopea umana, da quando, separato dalla moglie, si vede morire davanti agli occhi la figlia ed entra in una spirale di droga, cui seguono rapine, reclusioni, evasioni, viaggi, guerre al fianco dei mujaheddin in Afghanistan, poi in Pakistan, in India dove vive tra film di Bollywood e mafia locale, poi in Germania dove viene imprigionato insieme a terroristi, fino al rientro forzato in Australia, dove sconta la pena e scrive le sue memorie.

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