Duemila furti e degrado in stazione Centrale. Il governo invia rinforzi

Annunciato un piano da 900 assunzioni. Più poliziotti per presidiare treni e binari

Duemila furti e degrado in stazione Centrale. Il governo invia rinforzi

Oltre 300 assunzioni all'anno per tre anni, dal 2023 al 2025 compreso, fino a raggiungere un organico di 1500 persone per garantire più sicurezza nelle stazioni italiane, sui treni e nelle aree ferroviarie. È il piano sulla scrivania del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che è «in costante contatto con il gruppo Fs e con il Viminale con l'obiettivo di supportare le forze dell'ordine irrobustendo il numero degli addetti alla sicurezza».

Come se non bastassero i lunghi elenchi degli episodi di cronaca nera raccolti in questi ultimi anni - l'ultimo un cittadino che qualche giorno fa è stato accoltellato al gluteo da un irregolare mentre apriva il bagagliaio della sua macchina, senza un apparente motivo - le statistiche raccolte dal Gruppo Ferrovie dello Stato fotografano questa situazione. I furti a danno dei viaggiatori hanno colpito, negli ultimi cinque anni, soprattutto in Centrale (2mila episodi, 256 negli ultimi due anni) e solo nel 2022 4 aggressioni ai lavoratori.

Esprimono soddisfazione e tirano un sospiro di sollievo gli esponenti del centrodestra che da anni combattono contro l'assoluta indifferenza dell'amministrazione comunale all'emergenza sicurezza nelle stazioni. «Siamo soddisfatti per l'annuncio del ministro Salvini di un piano per promuovere assunzioni tra le forze dell'ordine - commenta Silvia Sardone, eurodeputata e commissario cittadino della Lega -. Scippi e aggressioni sono purtroppo una costante, per via del lassismo del Comune di Milano che cerca di nascondere, non riuscendoci, il degrado e la delinquenza nell'area. Servono serietà e pragmatismo, non il solito buonismo a marchio Pd».

Duplice l'ordine dei problemi per l'ex assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia e deputato di FdI Riccardo de Corato: «Bene le assunzioni annunciate di agenti destinati al presidio della Stazione ma ricordo che dipende quali sono le disposizioni che vengono date agli agenti, perchè la polizia nelle stazioni e fuori c'è già. Bisogna disturbare i disturbatori chiedendo loro i documenti finché non decideranno di abbandonare la Centrale. Non solo - continua De Corato - la grossa emergenza è a bordo dei treni, dove per legge possono salire solo i poliziotti e non i vigili: serve che gli agenti viaggino a bordo soprattutto dei regionali e presidino le stazioni più isolate».

Giravolta con doppio salto mortale per Pierfancesco Majorino che solo ieri, in piena campagna elettorale, ha deciso di prendere in considerazione l'allarme sicurezza a bordo dei treni, finora snobbato, addossando tutte le colpe alla Regione: «Sulla sicurezza bisogna essere molto netti e la Regione Lombardia ha una

responsabilità, ovvero provvedere che sui treni regionali e nelle stazioni ci siano presidi di forze dell'ordine per garantire la sicurezza dei cittadini e cittadine. Non esiste che in alcune tratte le cittadine abbiano paura».

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