Gli eroi sono un'altra cosa. Ma forse, gli abitanti della tendopoli di Goriano, paese dell'Abruzzo terremotato, oggi preferiscono avere come compaesano Pasquale Merolli: meglio di Superman e di Batman messi assieme.
Perché a Goriano Sicoli, 616 abitanti prima del terremoto e oggi una tendopoli in cui di notte dormono in 240, si trova in una valle, la Subequana, che in questi giorni è perseguitata dal vento e dalla pioggia. «Fa freddo, freddo da morire», racconta Patrizia, una signora di circa 60 anni, avvolta in uno scialle di lana, parla solo lei, ma è un sondaggio sufficiente a riassumere il sentimento dell'intera tendopoli che ospita circa 100 sfollati di giorno a cui sia aggiungono 140 che vanno lì a dormire.
Con la pioggia battente, nella notte, assicurano i terremotati, le temperature sfiorano o vanno sotto lo zero. I soldati che stanno lavorando a pieno ritmo per assicurare la sussistenza a tutti gli sfollati, cioè qualcosa come 40mila persone, fino a qualche giorno fa qui non erano ancora riusciti a portare luce e riscaldamento in tutte le tende. E allora, senza bisogno di cambiarsi d'abito in una cabina telefonica, ci ha pensato la mascotte del campo, Pasquale Merolli, impiantista di professione. Senza attendere l'esercito si è dato da fare e ha messo su illuminazione e riscaldamento di emergenza per la gioia dell'intera tendopoli, che ora lo porta in palmo di mano.
Tanto che, quando qualche funzionario dell'Esercito un po' troppo zelante l'ha rimproverato di non aver rispettato la prassi e le regolein molti si sono risentiti.
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