Dopo il successo elettorale che ha portato il Movimento 5 Stelle al 14% a Genova, ad un passo dal ballottaggio e con una presenza cospicua in consiglio comunale, cominciano già a volare le accuse fra i «grillini». Vittime, in un certo senso, del loro stesso punto di forza: se la trasparenza è la loro cifra politica, trasparenti sono anche nel dibattito interno. Gli stracci, infatti, non volano al chiuso di una riunione di segreteria, ma sul web dove tutti possono vederli volare. A Genova, sul sito web della Casa della legalità e sulla sua seguitissima e commentatissima pagina Facebook, ci ha pensato Christian Abbondanza (uno dei grillini della prima ora) a puntare il dito contro Paolo Putti, il candidato sindaco, e le modalità che hanno portato alla creazione della lista del Movimento a Genova. Abbondanza sottolinea innanzitutto un problema di regolamenti, relativi allelezione in consiglio comunale di Mauro Muscarà, primo degli eletti della lista a Cinque stelle. «Muscarà - dice Abbondanza - è stato eletto nel 2011 consigliere comunale a Vobbia . La regola del movimento è: se sei eletto in qualche ente locale non ti puoi candidare in un altro finché non finisci quel mandato. Inoltre Grillo ha sempre considerato non tollerabile nemmeno le dimissioni dallente dove si è stati eletti.
A far salire la tensione, poi, ci si è messo anche lappello di Grillo agli esponenti del movimento a non andare in tv. Invito che in molti hanno letto come tagliato addosso proprio a Putti (superpresente dopo il successo nei vari talk show) e indice, secondo molti, di uno scarso gradimento di Grillo del portavocè della sua città.
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