Paola Bulbarelli
da Firenze
Sarà senza dubbio luomo il protagonista indiscusso di questa kermesse modaiola fiorentina che pone il Pitti al centro delluniverso maschile. Ma senza donne si fa poca strada e ben lo sa Roberto Cavalli che addirittura confessa di aver avuto nella sua vita (66 anni portati da dio che compirà a novembre) due scopi ben precisi: lavoro e amori. E ben conscio dellimportanza del fascino femminile tra una trentina di machi da copertina cha infilato due bellezze che in un attimo hanno oscurato i super fusti: Afef e Naomi.
Vuoi la sensualità delle signore, vuoi il luogo della sfilata, Ponte Vecchio, levento clou del Pitti ha riscosso un successo memorabile. Settecento persone sedute e quasi altrettante in piedi hanno applaudito un défilé che ha portato in passerella il nuovo mood di Cavalli: eleganza chicchettosa per un uomo un po dandy, un po playboy, molto sicuro di sé, molto lussuoso. Per dirla in una parola, con un portafoglio gonfio così. O per lo meno con la sensazione di un futuro tanto roseo da illudere anche la più scettica. Ma vestiti da Cavalli si cucca eccome. Si seduce anche se non si vuole. Magari con quelle giacche belle strette, avvitate, spalle che si notano e pantaloni a vita alta, orlo accorciato che permette di vedere la scarpa, quasi sempre mocassino in camoscio, vernice o pitone. E poi la camicia che mai deve mancare colorata dalla fantasia della cravatta-foulard portata a mo dei macchiaioli. Pelle come se piovesse: laserata, stampata come solo Cavalli sa fare e scelta anche come omaggio a Firenze in occasione di questa sfilata-tributo «alla quale avrei voluto invitare tutti i fiorentini». Che si sarebbero divertiti non poco a guardare Afef in smoking nero e Naomi in tuxedo bianco e in sexyssimi abiti da sera (verde scuro per la top, color carne per la signora Tronchetti Provera).
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