«Non potevamo sperare di meglio», ha dichiarato ieri Raffaello Napoleone amministratore delegato di Pitti Immagine a chiusura di Pitti Uomo sottolineando che sono proprio i numeri a dargli ragione: quasi 30 mila visitatori, crescita della presenza italiana (+ 4 per cento) e incremento di quella straniera con 7.800 buyer in rappresentanza di oltre 120 paesi. Un risultato positivo dopo i timori del primo giorno partito in sordina a causa di un anticipo di date dovuto al calendario internazionale. «Bastava iniziare il giorno dopo perché il 7 gennaio cadeva, oltretutto, il capodanno ortodosso e questo ha fatto sì che molti clienti russi non siano arrivati» dice Antonio De Matteis, amministratore delegato di Kiton. «In compenso per essere pronti, noi siamo stati costretti a lavorare anche il giorno dell'Epifania» aggiunge il manager sottolineando la necessità di un cambiamento.
Infatti, se quella fiorentina è la più importante manifestazione di moda maschile al mondo, non deve avere alcuna sudditanza nei confronti d'inglesi e francesi ma continuare a lavorare bene e a proporre un calendario interessante. Del resto il futuro è promettente: il sindaco Matteo Renzi è riuscito a far arrivare a Firenze 2 milioni di euro per sostenere il sistema Pitti. E come se questo non bastasse, non guarda al fashion system con il disgusto che si prova di fronte a un piatto con dentro un topo morto ma con il rispetto per un comparto produttivo importante per l'economia della regione e del paese. Sotto il vestito, insomma, c'è molto da difendere. E sopra, tanto da osservare dato che la moda impone rinnovamento. Cosa non facile nell'abbigliamento maschile.
Prendano nota i signori uomini che d'ora in poi non si potrà più fare a meno di tessuti pregiati, di linee slim che rendono asciutti anche i rotondetti e di accessori, veri protagonisti del prossimo inverno. Irrinunciabile il cappello purchè realizzato ad arte come quelli in feltro di Panizza, storico marchio che dal 1879 li fa produrre dai migliori maestri cappellai del mondo o quelli che dal 1905 realizza la Doria di Maglie dove lavorano esperti artigiani che riescono a fare di ogni cappello un pezzo contemporaneo. Quanto sia tornato in auge questo accessorio lo ha messo in evidenza, del resto anche la collezione di feltri di aspetto vissuto presentata da SuperDuperHats con una performance ispirata ai Gandy Dancers, operai che lavoravano ad allineare binari.
Fra le nuove calzature, grande successo hanno registrato gli anfibi in vitello anche gommato della collezione Sottozzero di PirelliPZero. «I buyer americani hanno fatto grandi ordini temendo il ripetersi dei freddi glaciali di questo inverno» fanno sapere dall'azienda che dal celebre pneumatico invernale fa derivare la mescola delle suole realizzate con la stessa tecnologia e disegno del battistrada. Quindi altissima tenuta su pioggia, ghiaccio e neve, grande confort grazie al pelo interno, colori burgundy, blu ottanio e nero.
Per i momenti formali, perfette le stringate di Loriblu, collezione disegnata da Graziano Cuccù: pelle e scamosciati conciati naturalmente e lavorati con tecniche sartoriali.
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