E Monaco indossa il camice

AtlantaLa grafica digitale dell’«Head up display», che proietta velocità, regime di rotazione del motore e rapporto innestato nel pieno del campo visivo per evitare distrazioni dalla guida, scandisce numeri allineati a quanto promette la scuderia di 555 cavalli, che si esprime liberamente sul sinuoso tracciato di Road Atlanta. Le sensazioni che ne derivano sono di reale appagamento per chi guida, ben supportate da un comportamento autorevole che non cede mai alle sollecitazioni di reazioni nervose. Anzi, la compostezza con cui vengono divorati i rettilinei grazie alle consistenti spinte del poderoso V8 sovralimentato e affrontati i cambi di direzione, sono degni di una granturismo. Ma non è così. Infatti, sono semplicemente - per così dire - espressione di una Suv, anche se molto particolare come la X6, anzi della X6 M. Questa vettura è frutto dell’ultima fatica dell’atelier M GmbH di casa Bmw, sinonimo di vetture high-performance ma anche user-friendly, che per la prima volta nella sua storia si è trovato a che fare con trazione integrale, sovralimentazione e cambio automatico.
Come la X5 M, proposta a 112.900 euro, la X6 M da 115.500 euro evidenzia fregi e, soprattutto, modifiche estetiche e meccaniche che accompagnano la potenza più elevata del settore Suv. Abbinandosi a una coppia «monstre» (69,3 kgm costantemente disponibili tra 1.500 e 5.650 giri) imprime alla X6 M prestazioni che culminano in una velocità di 250 orari (elevabile con l’«M Driver’s Package» a 275 chilometri orari) passando attraverso scatti sulla base 0-100 che avvengono in appena 4,7 secondi, in barba agli oltre 2.300 kg di peso.
Numeri di rilievo, che non fanno altro che accentuare l’originalità di questa Bmw che ha sconvolto i canoni del settore delle Suv per l’aspetto che richiama il mondo delle coupé, l’abitacolo configurato per solo quattro persone e le possibilità di carico inferiori a quelle di dirette concorrenti. Tutto ciò, però, non ha pesato sull’affermazione di questo modello che, ora, con la versione M punta a fare nuovi proseliti. A costoro la X6 M si rivolge non solo con una livrea resa più muscolosa da prese d’aria e garbati profili aerodinamici, oltre che con un abitacolo abilmente disseminato di particolari di stampo sportivo, ma anche con la doppia sovralimentazione «by Bmw» evoluta dal fatto che i turbo sono azionati dai gas di scarico di cilindri di entrambe le bancate del V8 di 4.4 litri a iniezione diretta di benzina e i settaggi dell’«M Dynamic Mode».
È un dispositivo che permette di settare in maniera più o meno estrema le modalità d’intervento dei sistemi che gestiscono il dinamismo - dalla trazione integrale all’impianto frenante, dallo sterzo al differenziale posteriore Dpc che distribuisce la motricità in maniera intelligente per ottimizzare comportamento e stabilità - per imprimere alla X6 M la personalità più consona allo stile e alle condizioni di guida. Scegliendo le impostazioni più estreme, e optando anche per la modalità «Power» che influenza risposta del motore e del cambio automatico a 6 marce azionabile manualmente con i paddles al volante, si può scendere in pista certi di potere assaporare sino in fondo gli effetti della cura ricostituente a base di «vitamina M».

Invece, con i settaggi più soft, che si riverberano anche sulla taratura dell’assetto, si possono affrontare senza patemi le andature imposte dai severi limiti (55 miglia orarie) presenti sulle strade della Georgia, cullati da morbide spinte e immersi in un ambiente estremamente confortevole.

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