Roma - E' morto a 82 anni il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, stroncato da una crisi cardiocircolatoria alle 13,18. Un personaggio che ha contraddistinto la storia del nostro Paese. Una vita dedicata alla politica e all'impegno. A 16 anni si diploma e a diciassette è già tra le file della Democrazia Cristiana. Un crescendo di successi che lo porterà a essere il più giovane ministro dell'Interno e ad arrivare al Colle nel 1985. Un settennato che ha lasciato il segno, durante il quale viene soprannominato "presidente picconatore" per le feroci stoccate con cui bacchetta la Prima Repubblica.
Peggioramento nella notte Le condizioni cliniche del senatore a vita, ricoverato al Policlinico Gemelli lunedì scorso, erano peggiorate nella notte. "Un repentino e drastico peggioramento delle condizioni circolatorie che ha necessitato la ripresa di tutti i supporti vitali. Allo stato attuale il quadro clinico è di estrema gravità", avevano affermato i medici del Policlinico nell'ottavo e ultimo bollettino. Subito dopo la morte monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e amico di vecchia data di Cossiga, è arrivato al Gemelli per rendere l’ultimo saluto. La camera ardente sarà allestita domani, dalle 10 alle 18, nella chiesa Madre del Policlinico Gemelli.
Ricoverato da otto giorni Il presidente emerito della Repubblica è ricoverato da lunedì della scorsa settimana al reparto di rianimazione del policlinico Gemelli di Roma in seguito a una crisi cardiorespiratoria.
Sono in corso accertamenti diagnostici per conoscere l’evoluzione della situazione. In un primo tempo le sue condizioni di salute si erano immediatamente aggravate, tanto che al senatore a vita era stata impartita l'estrema unzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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