E ora gli stranieri invitano gli italiani

«Aggiungi un posto a tavola», la decennale iniziativa promossa dall’Osservatorio, cambia volto. Non sono più le famiglie italiane benestanti a invitare a casa loro un clochard, un anziano solo o un immigrato per il pranzo di Capodanno. Ieri 185 famiglie straniere hanno invitato a pranzo i milanesi «per festeggiare alla pari, rompendo le barriere - ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Massimo Todisco -. Quest’anno abbiamo voluto sottolineare un bisogno nuovo: quello di stare insieme, di dialogare magari davanti a un piatto nuovo». Così 15 famiglie musulmane di diverse nazioni hanno invitato ieri altrettanti milanesi al ristorante Mediterraneo di viale Monza. Tra un saltimbocca alla Casablanca e un assaggio di cous cous, studenti, pensionati, famigliole di tutte le età e le estrazioni sociali hanno discusso di pace e tolleranza. In via Bramante la famiglia di Zhou Xiao Bin, marito, moglie e 4 bambini, ha ospitato due famiglie milanesi con due bambini ciascuna. In tutto sono state 35 le famiglie di cinesi che hanno aperto le porte delle loro case «pur non festeggiando il loro Capodanno», ha ricordato Todisco.

Le famiglie musulmane che hanno aderito all’iniziativa sono state 85, provenienti da Egitto, Marocco, Eritrea, Iran, Tunisia e Giordania; 48 le famiglie originarie dell’America Latina (Brasile, Argentina, Ecuador, Bolivia e Perù) e 17 i gruppi dall’Europa dell’Est, Bielorussia, Russia, Romania, Moldavia, Ucraina. «Per una città multietnica questo è il miglior augurio di inizio d’anno» ha commentato Todisco.

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