E la principessa del Giappone studia all’ateneo cristiano

Svolta nella famiglia simbolo dello scintoismo: Mako frequenterà una prestigiosa università protestante di Tokyo

E la principessa del Giappone studia all’ateneo cristiano

Il rigido protocollo di antiche tradizioni e regole ferree che scandisce da secoli la vita della famiglia imperiale in Giappone continua a mostrare segni di cedimento. Custode massima dello scintoismo, la Casa del Crisantemo decide ora di affidare l’educazione universitaria di una delle sue «giovani leve», anche se del ramo cadetto della famiglia, a un istituto di stampo cristiano.

Protagonista dello strappo alla regola è la principessa Mako, figlia primogenita del principe Akishino (secondo in linea di successione al trono, dopo suo fratello maggiore il principe Naruhito) e della consorte Kiko. Diciotto anni, appena diplomata alla prestigiosa scuola superiore Gakushuin di Tokyo, la principessina da aprile frequenterà la International Christian University, di ispirazione protestante, «un pilastro radicato della cultura e della trazione giapponese», come ha spiegato all’Ansa un funzionario dell’Agenzia imperiale. Si tratta della prima rappresentante della Casa del Crisantemo, facente capo direttamente all’imperatore Akihito e alla consorte Michiko, a frequentare un’istituzione scolastica di matrice cristiana protestante.
Fino alla fine della Seconda guerra mondiale, lo scintoismo era religione di Stato, della quale l’imperatore era al tempo stesso massima divinità e sommo sacerdote, considerato discendente diretto della Dea del Sole, Amaterasu, che diede inizio alla stirpe divina degli Yamato (grande pace), l’antico nome del Giappone. Privato del suo carattere di religione ufficiale, lo scintoismo è rimasto nella coscienza collettiva come un insieme di tradizioni e identità nazionale, sempre tollerante verso gli altri credo presenti nel Paese. Non si tratta della prima volta che il cristianesimo (i cui fedeli nel Paese sono circa tre milioni) entra a corte. Le scuole private in Giappone sono molto quotate e quelle di matrice cristiana, per via dell’elemento «occidentale» che contengono, risultano particolarmente attraenti per i rampolli delle élite del Paese.

L’Imperatrice, dall’asilo all’università, ha studiato al Sacro Cuore, una scuola cattolica di Tokyo diretta da suore irlandesi. La sorella dell’ex premier Taro Aso, la cattolica Nobuko, ha sposato il principe Tomohito Mikasa, cugino dell’Imperatore. La coppia ha avuto due figlie, entrambe educate da professori gesuiti della prestigiosa Università Sofia. Lo stesso Imperatore ha avuto tra i suoi precettori il fratello del defunto cardinale Stephen Fumio Hamao, ex vescovo cattolico di Yokohama. Più che una svolta, la decisione per un’istruzione «cristiana» di Mako rappresenta un tentativo, dall’interno, di avvicinare al popolo una corte da anni oggetto di accese critiche per la severità delle sue norme. Anche il principino Hisahito, tre anni, sempre figlio di Akishino, si appresta a suo modo a rompere gli schemi: dal mese prossimo frequenterà l’asilo Ochanomizu, deviando dalla tradizione pluridecennale che vuole la famiglia frequentare i vari gradi dell’istituto Gakushuin, prima di studi all’estero. La principessa Kako, sorella più piccola di Mako, invece, proseguirà per ora i suoi studi alla Gakushuin.

A spingere per un «nuovo corso» è lo stesso erede al trono, Naruhito. Già nel 2004 osò criticare le norme del palazzo di Togu per aver gettato nella depressione l’amata moglie Masako, rea di non aver generato un figlio maschio. A corte arrivarono centinaia di mail di giapponesi preoccupati che un protocollo sclerotizzato e un’eccessiva burocrazia allontanassero i principi dal Paese.

«L’Agenzia imperiale deve dare alla coppia più libertà - scrivevano i sudditi - vogliamo i principi sani e felici». Anche l’aver annunciato pubblicamente gli atti di bullismo di cui è stata vittima a scuola la principessa Aiko, figlia di Naruhito e Masako, è un’iniziativa volta ad «umanizzare» il Palazzo. Ma potrebbe non trattarsi solo di un’operazione di immagine. Per i giapponesi il cristianesimo rappresenta una religione «con una morale», aspetto invece assente nello scintoismo.

I leader politici sanno bene che in un Paese lacerato da profondi problemi sociali, di cui i numerosi suicidi sono solo la punta dell’iceberg, la graduale introduzione di una scala di valori solidi potrebbe diventare uno strumento per «arginare i danni».

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