Ecco i «Gattini» virtuosi ma provocatori

Trent’anni di carriera. Vent’anni di successi. Elio e le Storie Tese arrivano all’Auditorium per due concerti, domani e sabato, pronti a raccontare dal vivo la loro lunga avventura. La storia che è riuscito ad affermarsi grazie al talento, all’intelligenza, all’inesauribile inventiva e all’ironia spiazzante. E che ha scelto di festeggiare il doppio anniversario regalandosi un lussuoso greatest hits, con i pezzi migliori riarrangiati in chiave orchestrale. Si chiama Gattini, è «un trionfo di tenerezza, colori pastello, musetti delicati e poesia» ed è stato pubblicato a ottobre, piazzandosi subito ai vertici della classifica. Unica canzone inedita è Storia di un bellimbusto che la band proporrà con i più grandi successi e con ripescaggi sorprendenti. Il Bellimbusti in tour saprà accontentare i fan delle generazioni più giovani ma anche quelli più intransigenti, che a trent’anni di distanza continuano a richiedere le canzoni degli esordi. Perle raramente ascoltate dal vivo che andranno ad affiancarsi a classici sempre amati, quelle Servi della gleba, Cara ti amo e Supergiovane che sono a tutti gli effetti pietre miliari della produzione di Elio e soci. Tra costumi sfarzosi e divertenti trovate sceniche, gli Elio e le Storie Tese offriranno come di consueto un gran concerto. Da anni, oggettivamente, sono la miglior live band che ci sia in giro in Italia, e come il vino buono continuano a migliorare con l’età. Con Mangoni sempre pronto a trasformarsi, a mostrare il suo talento multiforme e a raccogliere applausi a scena aperta, suscitando, in un gioco delle parti ormai consolidato, le invidie della band. E con una straordinaria Paola Folli, aggregata stabilmente al sestetto milanese, in grado di aggiungere grande ricchezza alle intricate performance vocali della band. Tra le curiosità legate al Bellimbusti in tour, un esauriente e puntuale Tur daiary, affidato alla telecamerina del chitarrista Cesareo e pubblicato sul sito www.elioelestorietese.it. Un intrigante «dietro le quinte» per scoprire cosa accade nei camerini della band, tra prove costumi, improvvisazioni al pianoforte e apparizioni del misterioso «Elia cottero».
Sulla lunga carriera di Elio e le Storie Tese si è detto tutto e il contrario di tutto. In molti si sono affannati a cercare ispiratori artistici del complessino: tanti di quei molti hanno puntato sulla figura di Frank Zappa, spesso citato dagli Elii stessi. Ma con la pubblicazione di Gattini la band ha voluto fare chiarezza sull'argomento, spiegando una volta per tutte chi sono i genitori di EelST: «Frank Zappa? Solo perché componeva musica variegata? Allora è più papà Claudio Monteverdi, morto anch’egli ma da più tempo, quindi più autorevole. Gli Skiantos? Può essere, ma in quel caso la mamma sarebbe stata una dissoluta che si accompagnava a quattro-cinque persone contemporaneamente e ciò evocherebbe il fantasma del sesso senza amore, concetto del tutto estraneo agli eterni ragazzi di Italia sì Italia no.

I Brutos? Almeno erano degli elegantoni come gli Elio e le Storie Tese d’oggigiorno. Sì, i Brutos vanno bene».
Sabato alle 17 la band sarà in Feltrinelli, presso la Galleria Alberto Sordi, per incontrare il pubblico e autografare copie di Gattini.

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